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L'analisi

Catania, passata la paura resta l’incubo. Oggi esiste una sola verità

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Si avvicina la scadenza del 21 dicembre quando il Tribunale deciderà il futuro del Calcio Catania

Redazione ITASportPress

Passata la paura, resta il pericolo o se vogliamo l'incubo. A Catania ci si autocelebra per aver compiuto il proprio dovere. Nel calcio la memoria, si sa, è corta ma a farla diventare cortissima evidentemente il passo è breve.

ATTO DOVUTO - Il pagamento degli stipendi ai calciatori (vogliamo rammentare che si tratta di una squadra di calcio, quindi di una "azienda" i cui lavoratori principali sono i calciatori) per la scadenza del secondo bimestre (Settembre/Ottobre) è stata soddisfatta con le solite difficoltà. Le regole della Federazione prevedono infatti che, al di la della buona gestione (si paga lo "stipendio" quando questo è dovuto), quando un Club è in difficoltà può ottemperare ai propri obblighi a determinate scadenze: in questo caso entro il 16 dicembre. Pagare quindi, quello che è dovuto, i contratti che hanno sottoscritto gli attuali amministratori equivalgono ad una "presentazione" di un calciatore alla stampa oppure al nuovo "allenatore", è passato come un ennesimo trofeo vinto tanto da spingere alcuni attori della vicenda a fare comunicati stampa e/o interviste pur di avere le luci della ribalta. Bene, bravi. Ed ora?

PALLA AL TRIBUNALE - Ed ora bisogna continuare a dirla tutta la verità. Il Catania se non avesse pagato (e non sappiamo ancora se sono stati veramente pagati tutti i tesserati sia dell'attuale stagione o della vecchia) avrebbe rischiato la recidiva, vale a dire che, se a seguito dei controlli da parte della società di revisione, se fossero emerse (o dovessero emergere) problematiche, il Club dell'Elefante sarebbe stato deferito ed un Tribunale sportivo (in questo caso quello "Federale") ne avrebbe quasi certamente decretato l'esclusione dal Campionato! Già, perchè ad escludere un Club dal campionato, non basta una telefonata o il commento su un giornale, serve ancora qualcuno che ne giudichi gli atti; almeno questo dice il Codice Sportivo. Nel giro di Comunicati Stampa ed interviste, nonchè di commenti e di pareri, ne aggiungiamo uno ora: quello del Tribunale di Catania.

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FUTURO - Tra qualche giorno forse tutto questo finirà. L'improvvisazione, la voglia di apparire nei salotti tv dell'amico fidato giornalista, le confidenze sottobanco infinite, le cose dette e non dette. Ci sarà il Fallimento come traspare dalle stanze dei bottoni. Ma aspettiamo la decisione dei giudici prima di decretare la fine della matricola 11700. Se fallimento sarà, si potrà dunque ripartire con una Nuova società dove, si spera, i vecchi debiti non saranno una scusa per non pagare i nuovi debiti (anche perchè non ve ne saranno: di debiti). Dove i nuovi debiti dovranno essere pagati da chi li contrae e perchè no, valutando anche chi per contratto quei debiti li ha fatti fare ma si troverà ad avere uno stipendio per "grazia ricevuta" a differenza, invece, dei magazzinieri, addetti ai lavori e dipendenti. Questi invece saranno disoccupati. A loro lo stipendio non lo pagherà più nessuno e state tranquilli nessuno farà per loro un comunicato stampa.

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