In bilico tra santi e falsi dei – Come un’imprevedibile montagna russa, il mondo calcistico non ha risparmiato moltissime squadre dal fallimento. Infatti a precedere i rossazzurri, sono stati ben 180 militanti in diverse categorie. Tanti altri team sorretti da una motivata voglia di vincere e scalare la classifica del campionato, hanno conosciuto una brusca battuta d’arresto. Ne è un esempio ciò che successe al Torino nella lontana stagione 2005/2006. Proprio in quel periodo i granata erano riusciti a militare in Serie A, desiderando di salire sul tetto d’Italia. Tuttavia ad infrangere i loro sogni di gloria, furono delle gravi difficoltà economiche nel corso dell’era Cimminelli. A scoccare il dardo decisivo per la ripresa dei torinesi è stato l’imprenditore Umberto Cairo. Infatti quest’ultimo li ha fatti ripartire in Serie B e successivamente li ha portati dritti dritti all’agognata promozione. A dover rispondere al dio denaro 14 anni dopo è il Palermo. I rosaneri nella season 2019/2020 vengono esclusi dai campionati professionistici a cause di adempienze finanziare. Le Aquile prima di raggiungere nuovamente cime innevate, hanno conquistato il primo posto nel girone I di serie D ottenendo il passaggio di categoria. Ma il vero upgrade giunge nel 2021/22, infatti grazie alla vittoria dei play-off i giocatori palermitani si meritano l’ulteriore promozione in Serie B.
The show must go on – Nemmeno la Fiorentina manca a questo sfortunato appello. Infatti la Viola nella stagione 2002/03 viene retrocessa e dichiarata fallita, per un motivo ben preciso: le ingenti difficoltà economiche hanno reso impossibile il pagamento degli stipendi e l’iscrizione in Serie B. Per tornare in auge il club toscano è passato in testa al girone B della Serie C2 e poi raccolto due laute promozioni fino a meritare il salto nella categoria cadetta per meriti sportivi. Nell’annata 2003/4 per il ritorno in Serie A, si è rivelato decisivo il pareggio contro il Perugia e il contributo dell’imprenditore Diego Della Valle. Per quanto concerne i Grifoni, nella season successiva, l’ora X è giunta dopo la sconfitta contro il Torino in Serie B. In quel periodo gli umbri vengono esclusi dalla gara per motivi economici, ripartendo dalla Serie C1. Per il comeback nella categoria prediletta saranno necessari ben 8 stagioni.
Una speranza in più - Invece al Napoli ne sono bastate soltanto tre per aggirare l’immenso iceberg che li avrebbe portati ad affondare come il Titanic. Nella stagione 2004/2005 per i partenopei giunge il fallimento e la perdita del titolo sportivo. Ad ergersi in soccorso degli azzurri è stato Aurelio De Laurentiis, accompagnandoli anche nel 2007 in cui hanno riabbracciato la massima divisione del campionato. Lo stesso leitmotiv risuona per un quintetto d’eccezione: Parma, Bari, Reggina, Salernitana e Spezia. A rallentare il viaggio calcistico di queste squadre sono stati sempre problemi legati al denaro, a fare la differenza è stato soltanto il tempo necessario per rialzare la testa e rendere orgogliosi i propri tifosi. L’anello di congiunzione che accomuna tutte queste pièce sportive, è soltanto uno: l’amore per lo sport più amato dagli italiani è più forte di qualsiasi fallimento societario e la speranza nel cambiamento è l’ultima a morire. Dall'inferno si può uscire. Dunque una volta che si è scampati alle fiamme, si può anche costruire una strada per la gloria. O, addirittura, per il paradiso. Questo insegna la storia dei club falliti poi rinati dal disastro del club.
Carmen Maria Cirami
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