Serie C

Catania, crisi e numeri da paura e il disamoramento dei tifosi è più marcato

(Getty Images)

Partenza choc in campionato per il Catania che ha perso tre partite su quattro

Redazione ITASportPress

Tornare a vincere, per allontanarsi da un pericoloso ultimo posto (al netto dei 2 punti di penalizzazione che potrebbero arrivare già questa settimana), ma soprattutto per scacciare i demoni di una crisi d’identità che minaccia il Catania di Baldini. Colpa di una partenza pessima in campionato con tre ko in quattro match, certo, ma anche di una serie di problemi che hanno demolito lo spirito di una squadra che in campo non riesce a produrre calcio e non ha un’anima e una identità.

Terzo flop - Ieri contro il Bari il Catania è stato per un’ora dominato dall’avversario che ha avuto il torto di non chiudere il match nelle tre occasioni avute in contropiede per poi farlo il gol al 94'. Nel primo tempo Catania nella propria metà campo e i calciatori sempre dietro la linea della palla e persino con gli esterni d’attacco stabilmente dietro a rincorrere. Non ha funzionato niente e chissà quante volte il tecnico toscano avrà pensato: «Ma chi me l’ha fatto fare…». E’ vero che i conti si fanno solo alla fine ma adesso bisogna solo tacere e lavorare. 

Attacco e difesa -  E’ prematuro emettere giudizi o sentenze definitive, però un primo confronto numerico tra le stagioni precedenti e quella attuale fornisce già alcune indicazioni: il baricentro è passato da medio a molto basso, così come l’atteggiamento nel recupero palla. Sono diminuite le verticalizzazioni e i contrasti vinti così come i tiri nello specchio e la percentuale di realizzazione. Nei primi quattro match abbiamo visto spesso una squadra lunga, ieri addirittura schiacciata dal Bari nella propria metà campo e di conseguenza con una ridotta produzione offensiva (media un gol ogni 120'). Vero che sono stati commessi tanti errori a livello individuale, ma la squadra è questa. Si sapeva che molti elementi giovani arrivati in estate non erano pronti per giocare a Catania. Stancampiano, Ercolani e Monteagudo commettono spesso errori gravi, Sipos non segna più, Provenzano, Russini e Biondi finora poco incisivi.   

Cambiare passo - E’ ora di cambiare passo anche perchè le sconfitte demoliscono le poche certezze di questa squadra. Troppi gli errori tecnici, anche banali contro il Bari. Troppi gli sbandamenti tattici. E troppo blando lo spirito collettivo che aveva forgiato l’irresistibile ascesa della scorsa primavera. Ne deve prendere atto Baldini visto che la sua squadra attraversa un periodo con meno successi e di conseguenza c’è meno fiducia, ma deve fare tutto il possibile per invertire la tendenza. 

Premio fedeltà- Il ritorno del pubblico al Massimino c’è stato con l’allentamento delle restrizioni, ma sicuramente questo Catania non vince il premio fedeltà al termine della campagna abbonamenti. Il profondo rosso con appena mille tessere vendute conferma che il popolo rossazzurro è scontento e deluso. Non si può attribuire solo alla pandemia il motivo di una così scarsa sottoscrizione di tessere. Ieri i 900 paganti nel big match contro il Bari confermano che c’è un disamoramento dei tifosi verso questa società priva di un progetto e una linea precisa. I risultati impietosi sul campo e le ultime vicende di Torre del Grifo hanno determinato questo distacco. Per riaccendere l’entusiasmo serviranno investimenti importanti, chiarezza, dirigenti del management sportivo competenti e una squadra ambiziosa.  

 (Getty Images)
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