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Catania, Provenzano a ISP: “Ai playoff noi come la Macedonia. Mio futuro? Lo so già…”

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Il centrocampista del Catania ha parlato ai microfoni di Itasportpress

Redazione ITASportPress

Il Catania di mister Francesco Baldini punta ai playoff e Alessandro Provenzano è un calciatore importante per la squadra visto che è un centrocampista duttile. Finora 29 presenze per il 30enne nativo di Palermo che nasce mezzala nella Sampdoria di Aglietti, ma ha giocato anche davanti alla difesa. Ai microfoni di Itasportpress.it, Provenzano ha parlato del finale di stagione e dei suoi obiettivi futuri.

Provenzano, ieri non avete giocato col Taranto, ma i risultati sono stati buoni in chiave playoff… 

Assolutamente sì, risultati positivi per noi. Questa giornata conferma che in questo campionato non c’è nulla di certo. Il Bari non ha vinto contro la Fidelis Andria e adesso deve andare a Latina a prendere il punto per la B. Buon per noi visto che sono avversari diretti i nerazzurri. La Paganese ha pareggiato col Palermo, e anche questo è un risultato che conferma che la Serie C è imprevedibile. Senza giocare siamo rimasti agganciati alla posizione play off.

Il calendario vi dà una mano adesso…

Saranno fondamentali le prossime tre partite. Non abbiamo fatto una tabella ma le gare contro Potenza, Latina e Taranto ci diranno molto. Poi andremo a Palermo e il derby sarà la sfida chiave. Il mio obiettivo è vincere i playoff visto che abbiamo una squadra forte e ottimamente allenata. Poi c’è un bel feeling con i tifosi. Non partiremo favoriti ma non sempre va in B la squadra maggiormente accreditata. Il Catania potrebbe essere la Macedonia del Nord dei playoff per i Mondiali.

A livello personale quali sono i suoi obiettivi?

Vorrei rimanere a Catania anche la prossima stagione. Mi sono inserito bene e mi piacerebbe continuare a indossare questa maglia.

Il derby di Sicilia alla penultima di campionato sarà per lei una partita da tre punti e stop visto che è nato a Palermo? 

No, sicuramente la vivrò con una carica e una motivazione maggiore. Tra l’altro sarà la prima volta che incontro i rosanero al Barbera.

Identità, pressing, gol. Il Catania è questo?

Credo che sia l’identità il nostro segreto se vogliamo dirla così. La squadra ha dimostrato di giocare bene e di avere le idee chiare in campo. Ma siamo un bel gruppo e sia il mister che il dt Maurizio Pellegrino stanno facendo un grande lavoro.

Perchè questa differenza di rendimento tra casa e trasferta?

Al Massimino i nostri avversari si chiudono e ci riducono gli spazi,  fuori troviamo squadre che se la giocano a viso aperto e noi ci esprimiamo meglio. Non è un problema tattico.  

Ha giocato al Nord partendo dalle giovanili della Sampdoria. Quanto è difficile giocare a Catania?

La maglia è pesante ma l’esperienza è bellissima e tutta da vivere. Per giocare a Catania ci vuole tanta personalità e saper gestire le pressioni visto che la piazza è esigente. Chi vuole fare il calciatore venendo a Catania ha l’occasione giusta per valutare le sue qualità, tecniche e mentali. 

Passo indietro. Dopo il Siracusa ha fatto esperienza nelle giovanili della Sampdoria con Aglietti in panchina. Occasione persa visto che è andato via la stagione seguente?

Non è stata un'occasione persa. La definirei una bella esperienza per la mia carriera. Sono rimasto in contatto con molti ex compagni blucerchiati, mi riferisco a Obiang, Soriano Krsticic e Icardi, ma sono molto legato all’attuale portiere della Sampdoria, Wladimiro Falcone. Quando posso, la Sampdoria la guardo in tv.

Quando smetterà di giocare cosa farà?

Mi sono laureato in Scienze Motorie ma in futuro mi piacerebbe restare in questo mondo ma per il momento non saprei dire con quale qualifica.

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