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Serie C

Catania, tutela i tifosi e chiudi campagna abbonamenti. I rischi e i precedenti

Catania i tifosi Getty Images

Il club etneo ha aperto la campagna abbonamenti giorno 11 agosto

Redazione ITASportPress

Il Catania è una delle pochissime società professionistiche in Italia ad aver proceduto all’apertura della campagna abbonamenti. Partendo dal presupposto che i tifosi rossazzurri sognano di poter tornare sugli spalti ad inneggiare la propria squadra del cuore, in particolare gli ultras delle due curve visto che senza il loro apporto la squadra etnea, perde sicuramente quella spinta che in certe gare può risultare determinante, va ricordato che è un rischio enorme promuovere la campagna abbonamenti in questo momento di poche certezze sulla situazione pandemica.

BIGLIETTI SINGOLI - La Sigi potrebbe incassare, nella migliore delle ipotesi, circa 200 mila euro dalla campagna abbonamenti, soldi utili probabilmente per pagare gli stipendi dei calciatori, ma la decisione di mettere in vendita le tessere, sembra affrettata e inopportuna volendo essere buoni. L’evolversi della situazione emergenziale non garantisce certezze sul numero di tifosi ammessi negli stadi nel breve e lungo periodo. In Serie A solo il Cagliari, sta portando avanti l’idea di un mini abbonamento per un numero di gare da definire. Anche in B e in C i club intendono procedere a vista, dunque con la possibilità di acquisto dei biglietti per le singole gare eventualmente con una prelazione riservata ai vecchi abbonati.

I RISCHI - Naturalmente tutti si auspicano che l'andamento della curva epidemiologica possa favorire un accesso del pubblico etneo al Massimino in percentuali sempre più elevate, ma è giusto precisare che eventuali restrizioni che dovessero sopraggiungere in corso di stagione o l’eventuale passaggio del territorio regionale in “zone” diverse da quelle attualmente identificate nei colori “bianco” dalle ordinanze del Ministero della Salute, potrebbero generare un problema sui diritti di rimborso del valore delle tessere. Sarebbe giusto che la Sigi chiuda la campagna abbonamenti per tutelare i tifosi che già hanno donato i propri risparmi per l’iscrizione del Catania al campionato. Soldi che potranno riaverli indietro entro il 31 dicembre. Va precisato che acquistare l'abbonamento è come stipulare un contratto di adesione che contiene clausole più favorevoli alla parte predisponente che non alla controparte (tifoso) che dunque potrebbe non riavere mai indietro i soldi per le gare che non ha visto, perché disputate a porte chiuse. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato accertò l'esistenza di clausole vessatorie nell'acquisto dell'abbonamento annuale e del biglietto per la singola partita di nove società di calcio di Serie A che non riconobbero alcuni diritti dei consumatori a chiedere i rimborsi. 

PRECEDENTI - Durante la prima ondata pandemica solo due club di A rimborsarono i tifosi, altri invece concessero un voucher da spendere nella stagione successiva o in merchandising, ritenendo questa procedura legittima come un vero “obbligo” per le società, come se il rimborso in denaro fosse diventato fuorilegge. Sulla questione si interessarono diverse associazioni per la difesa dei consumatori. Fu duramente criticata la prassi di concedere un voucher.

CHAPEAU JUVE STABIA - Il Catania dovrebbe seguire l’esempio della Juve Stabia che ha precisato in un comunicato di non aprire la campagna abbonamenti perchè potrebbe essere un rischio, a tutela dei vostri sacrifici economici. Non possiamo dare la certezza di godere fino in fondo del proprio investimento e non vogliamo approfittare dell'amore verso i nostri colori. Quando avremo, e siamo sicuri che sarà così, certezze, lanceremo la nostra campagna abbonamenti riporta la nota del club di Castellammare. Serietà e rispetto per i propri tifosi. Chapeau Juve Stabia.

 

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