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L'opinione

Catania, segui il modello Palermo. Ceccarelli ha ragione se…

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La rubrica sul Calcio Catania curata da Luca Allegra

Redazione ITASportPress

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IL CAFFE' SCORRETTO DI LUCA ALLEGRA

Mi era bastata la visione di pochi istanti della gara di Latina per valutare quale altamente probabile una vittoria: per di più non striminzita.

La pochezza della squadra avversaria lasciava onestamente ben sperare relativamente ad una possibile affermazione in terra pontina e non lontano dalla realtà risultava il pensiero di mister Baldini che aveva ritenuto come la prima mezz’ora di gara fosse stata intrisa di buone trame e di una non indifferente padronanza

Buone novelle e punti di contatto però terminavano qui.

Il Catania è riuscito a perdere a Latina, una squadra che avrebbe difficoltà a salvarsi nel girone orientale dell’Eccellenza siciliana, e la sua situazione di classifica inizia a profilarsi quale drammatica.

Ed in tutt’altra luce vanno anche interpretate talune affermazioni non poco avventate del tecnico toscano sulla soddisfazione per la prova espressa: alla fine della fiera l’allenatore è responsabile come i suoi uomini -se non di più- per una debacle catastrofica per il morale ma ancor di più per una graduatoria sempre più desolante.

Primo consiglio di giornata: con meno presunzione qualche risultato più gratificante potrebbe conseguirsi: Presunzione tattica (il 4-2-4 è una boiata, lasciamolo agli estimatori del calcio bailado, la C è pane e salame) e presunzione dialettica (si accettino le critiche, quando intellettualmente oneste - come nel nostro caso- vogliono solo essere uno stimolo).

E’ d’uopo attenzionare un aspetto che a nostro avviso non è indifferente per meglio inquadrare il fosco momento dei rossazzurri : si sfati la vulgata secondo la quale i pessimi risultati di stagione, specie quelli dell’ultimo mese, siano addebitabili alla mera conduzione societaria.

Intendiamoci, chi scrive prosegue a ritenere, come prima più di prima, che Sigi sia il problema e non la soluzione e che le mielose celebrazioni di certa stampa, sino a pochi mesi addietro stretta a coorte intorno a questo gruppuscolo male in arnese, se non facessero piangere farebbero ridere

Ma non vorremmo fosse invalso il capro espiatorio della società per fornire alibi ad un andazzo inqualificabile con una direzione sportiva le cui nequizie vanno invece rimarcate senza sconti.

Il reparto arretrato è un colabrodo, lo dicono i numeri.

E se l’atleta di maggiore affidabilità della terza linea è il quasi 40 enne Claiton (fino a quando potrà tirare la carretta ?) a fronte di centrali-horror come Monteagudo od Ercolani in un reparto in cui a sinistra il meno peggio resta il pur disordinato Zanchi e gli stessi standard del pur apprezzabile Calapai sono sotto la sufficienza, la situazione si fa complessa.

Non infieriamo su Ropolo: siamo vicini al Natale.

Non va dimenticato altresì che il fiore all’occhiello del dg Pellegrino è stato Maldonado dalle capacità rimaste ignote ai più mentre le buone performances degli altri interpreti della mediana afferiscono , vedi Greco, ad atleti in prestito.

Benino si è fatto in attacco: al boom Moro, frutto del caso più che di programmazione stante il famigerato prestito secco ottenuto dal Padova che al di là delle ciance il diritto di riscatto lo avrebbe sottoscritto in un battito di ciglia, si sono aggiunti atleti di prospettiva ma ad oggi immaturi come Sipos e dal rendimento sufficiente come il maturo Russotto.

Piccolo alla luce delle poca voglia di fare parte di questo gruppo crediamo partirà a gennaio.

Il caso Ceccarelli è spia della confusione dell’assetto proprietario: al proposito rileviamo che se ci trovassimo nei panni del fantasista romano ed avessimo ricevuto un’offerta per il mercato di gennaio l’accoglieremmo all’istante senza però far mancare sino al momento del trasferimento il contributo ai compagni.

Il concetto base consiste nel fatto che con quanto speso si poteva fare meglio: siamo sicuri che altre squadre davanti al Catania abbiano speso molto di più ? Non è così

Ed è possibile attribuire alle manchevolezze di Sigi ogni responsabilità dinanzi ad un gruppo dagli emolumenti pagati sino a settembre? Non lo riteniamo

La verità vera è che per allestire una formazione con qualche ambizione possono intraprendersi due strade : un gruppo maturo con atleti affidabili  e conseguenti emolumenti importanti (vedi Bari) ed un roster giovane e sprintoso (come ad esempio le due pugliesi Monopoli e Foggia): il Catania di Pellegrino ha fatto un mix dei due modelli mai l’insieme risulta insipido per non dire rancido.

Adesso il derby.

Chi scrive pensa che il Catania disputerà una gara dignitosa nel solco della tradizione secondo la quale la formazione meno avvantaggiata è quella che generalmente può fare meglio, ma – non v’è dubbio – affrontare un team tosto ed ambizioso come il Palermo in questa fase non è la migliore delle situazioni possibili.

Piuttosto riflettiamo un po' tutti sul fatto che pur non detenendo risorse infinte e per converso in presenza di un progetto societario dal respiro economico di non particolare importanza, la squadra rosa può coltivare velleità di promozione per una più significativa capacità di indebitamento effetto dell’azzeramento dell’antica persona giuridica.

Chissà perché a Catania di quest’opzione parlano troppo pochi.

E quando lo fanno vengono insolentiti.

E chissà perché tanti pifferai magici abbiano soffiato con così tanta passione sul fuoco del valore storico della matricola: sono corresponsabili del grave status quo

Saluti speranzosi

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