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Futuro

Catania, si riparte dal cavaliere bianco gradito dai tifosi delle curve

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Il futuro del Catania è già cominciato ma bisogna far tesoro degli errori del passato

Redazione ITASportPress

Il destino della Catania calcistica si conoscerà nei prossimi giorni. Ancora infatti deve essere metabolizzato il dolore dopo che il club storico fondato nel 1946, è stato escluso dal campionato con la conseguente revoca dell'affiliazione Figc. Molti tifosi si chiedono da dove ripartire e quale sarà la categoria. Non è facile capirlo oggi ma ci sono dei passaggi obbligati. Li analizziamo punto per punto. 

SINDACO - Il primo è abbastanza chiaro: sarà il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, o chi per lui visto che è attualmente sospeso, decidere le sorti del calcio a Catania. Quindi Pogliese o chi per lui dopo aver preso atto della revoca dell'affiliazione scriverà alla Figc dicendo di esercitare il potere che gli è stato conferito dall'art.52 comm 10 delle NOIF. Postilla: questo articolo potrebbe essere presto rivisto dalla Federcalcio, ma resta comunque la possibilità di chiedere ammissione in un campionato dilettantistico con un provvedimento straordinario del Consiglio Federale. La città lo meriterebbe.

TITOLO SPORTIVO - Ecco cosa prevede l'art.52 comm. 10 delle NOIF: In caso di non ammissione al campionato di Serie A, Serie B e di Serie C il Presidente Federale, d’intesa con il Presidente della LND, previo parere della Commissione all’uopo istituita, potrà consentire alla città della società non ammessa di partecipare con una propria società ad un Campionato della LND, anche in soprannumero, purché la stessa società:

a) adempia alle prescrizioni previste dal singolo Comitato per l’iscrizione al Campionato;

b) non abbia soci e/o amministratori che abbiano ricoperto, negli ultimi 5 anni, il ruolo di socio, di amministratore e/o di dirigente con poteri di rappresentanza nell’ambito federale, in società destinatarie di provvedimenti di esclusione dal campionato di competenza o di revoca dell’affiliazione dalla FIGC.

Qualora fosse consentita la partecipazione al Campionato Interregionale o al Campionato Regionale di Eccellenza, la società dovrà versare un contributo alla FIGC nel primo caso non inferiore ad euro 300.000,00 e nel secondo caso non inferiore ad euro 100.000,00. E’ facoltà del Presidente, d’intesa con i Vice Presidenti della FIGC, con il Presidente della Lega Dilettanti e con i Presidenti delle componenti tecniche stabilire un contributo superiore al predetto minimo. La Commissione, nominata dal Presidente Federale, è formata da tre componenti, di cui due designati dal Presidente Federale e uno dalla LND. La Commissione resta in carica per un quadriennio olimpico.

ITER - Ma torniamo all'iter burocratico da seguire: i legali del Comune etneo predisporranno il bando, magari prendendo spunti da quello del Bari o di altri club ripartiti dalle ceneri, e poi saranno gli avvocati della Figc il primo luglio a chiamare il sindaco pro tempore per sapere se esiste una squadra già in città o si procede con la nomina di una nuova. Nel bando, i legali del Comune di Catania dovranno necessariamente mettere il piano aziendale.  Sia ben chiaro una cosa: sarà una scelta politica come avvenuto in altre città, Siena docet.

I PRECEDENTI - Sicuramente parteciperanno i soliti avvoltoi, ma il sindaco nel bando può mettere delle clausole di salvaguardia per impedire ad esempio al signor M di partecipare. A Palermo il sindaco Orlando preferì Mirri alla azienda di abbigliamento upper-casual Harmont&Blaine perchè il primo aveva versato in precedenza tre milioni nelle casse della società rosanero e quindi fu "risarcito" con l'assegnazione. La nuova società Catania non eredita nulla del passato, ma deve versare un contributo alla Figc deciso da una commissione. Verrà stabilito l'importo solo quando il sindaco etneo dichiarerà la volontà di poter procedere con una nuova società.

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PAROLA AI TIFOSI - I tifosi devono obbligatoriamente essere coinvolti in questo processo. Bisogna sapere da loro chi è gradito e chi non lo è. Mirri a Palermo era gradito, a Bari fu De Laurentiis, a Salerno arrivò Lotito, ma oggi i proprietari delle società non possono avere multi proprietà e non servono neanche i prestanomi che significa umiliare la città di Catania. I tifosi devono esprimere il proprio giudizio e stabilire chi sarà il cavaliere bianco, termine che deriva dal linguaggio economico e indica l'investitore che interviene in soccorso di società. Ricalca l’espressione inglese white knight. Senza i tifosi non si va da nessuna parte. Parliamo in principal modo dei gruppi organizzati delle curve, quelli per intenderci che ieri hanno salutato la squadra a Torre del Grifo. Il rilancio del Catania passa da loro e non da quelli che non hanno volto sui social. Servono soggetti reali per far decollare il progetto Catania. ma del resto la pandemia ha dimostrato che senza i tifosi veri non si va da nessuna parte. Attenzione però, parliamo dei tifosi che amano il Catania perchè storicamente in questa fase succede che ci sono pseudo tifosi che propongono cordate e bisogna tenere le antenne dritte.

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APPUNTI FINALI - Riassumiamo: bisogna assegnare il titolo sportivo a società nuove e non ripartire da club esistenti nell'hinterland che militano in Serie D visto che il Catania ha una sua storia; sì al coinvolgimento dei gruppi organizzati delle curve; no a persone riconducibili ad altre società di calcio per non fare la fine della Salernitana. L'esperienza insegna che bisogna fidarsi solo di chi nel calcio ha qualcosa da perdere e non viceversa. La scomparsa del Catania ha chiaramente dei responsabili ma adesso da questa vicenda bisogna pur sempre trovare qualche spunto positivo. Gli errori non rappresentano solo un pericolo ma anche un’opportunità. Per questo non vanno demonizzati, o evitati a tutti i costi, bensì accettati come un ingrediente necessario, e spesso prezioso, di ogni esperienza. Gli errori permettono infatti di sperimentare, di esplorare le varie possibilità, fino a individuare la decisione migliore. Let's go Liotru let's go.

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