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Catania, tra ‘guerra’ e pace ed un futuro certo

Catania i tifosi Getty Images

Gli scenari sul futuro del club etneo

Redazione ITASportPress

Un anno fa lo spettro della “pandemia” e la situazione societaria del Calcio Catania avevano creato ai tifosi rosazzurri meno certezze sul futuro. A distanza di 12 mesi, il Covid condiziona sempre più la vita di ognuno di noi ed ancora di più quella degli sportivi e dei tifosi. Apparentemente, però, in casa Catania sembra cambiata la percezione del futuro ed i tifosi etnei lo avvertono.

Comunque vada il Calcio Catania 2021/2022 avrà una proprietà ed un management che dovrà puntare esclusivamente alla promozione diretta se anche quest’anno dovesse sfuggire.

Il ritardo accumulato dalla prima è incolmabile mentre la preda del secondo posto sembra più raggiungibile ora che il Bari ha mostrato tutte le sue lacune gestionali. La speranza, per i tifosi del Catania, è sempre quella di non leggere più notizie della propria squadra da altre pagine che non siano quelle dello sport.

 Catania (Getty Images)

LO SCONTRO - Nel frattempo, però, si registrano continue schermaglie tra l’attuale proprietà ed un pezzo di storia recente del Club. Ultima in ordine di tempo è il tentativo da parte di SIGI di richiedere il sequestro conservativo dei beni di Pietro Lo Monaco a seguito di una vicenda che sicuramente si trascinerà nel tempo legata ad una ipotesi di “azione di responsabilità”. Il Tribunale di Catania, però ha rigettato la richiesta. Decisione, questa, che non spegne il fuoco ma al contrario alimenta il malumore da parte del Direttore Lo Monaco che avrebbe voluto mettere fine alla sua vicenda così come SIGI. Ma le parti sono troppo lontane per trovare un accordo.

FUTURO AMERICANO - SIGI ha già deciso la strada che dovrà intraprendere, il futuro si chiama Tacopina. Il preliminare sottoscritto ha una scadenza, ma la stretta di mano tra SIGI e Tacopina vale più di una firma e pertanto il Catania è ormai suo. Lo sottolinea SIGI ogni giorno attraverso le azioni dei suoi legali. Presto verrà depositato un accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182 bis (per sapere di cosa si tratta basta digitare sui motori di ricerca la parola chiave evitando di essere però superficiali). Lo confermano gli accordi raggiunti con svariati creditori in linea con il preliminare sottoscritto con Tacopina. Il Diritto Fallimentare è già materia difficile per i giuristi quindi evitiamo commenti. Ma tra il progetto di ristrutturazione e la ratifica del Tribunale ci sono altri creditori che probabilmente la pensano diversamente dall’attuale proprietà del Catania. Lo sforzo profuso dai legali è notevole, SIGI in caso di successo otterrebbe una vittoria “a tavolino” senza precedenti che potrebbe aprire nuovi scenari nella gestione dei Club in difficoltà (e questo “scenario” sembra sempre più attuale nel calcio italiano).

LA PLUSVALENZA SIGI - Con la vendita a Tacopina non solo il debito sarebbe ridotto, con la società tornata in bonis, ma gli azionisti di SIGI ne avrebbero un guadagno diretto e vedrebbero il loro investimento remunerato a distanza di meno di un anno grazie ai suoi manager. Probabilmente il cambio di rotta e le scelte non più diplomatiche (quelle che hanno portato al duro confronto con Lo Monaco) segnano la svolta, causata dalla necessità di arrivare alla conclusione di questa procedura per il passaggio di quote a Tacopina oppure in caso di mancata ratifica al pagamento integrale dei debiti.

STRADA SENZA SBOCCO - La terza soluzione non può essere contemplata. SIGI lo scorso luglio ha dato al Tribunale ampie garanzie sulla continuità aziendale e loro sanno che le NOIF della FIGC in materia economica-gestionale prevedono una sanzione il cui prezzo da pagare sarebbe troppo alto per la storia dei tifosi del Catania.

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