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COSENZA, alla scoperta di… Giuseppe Statella

Giuseppe Statella: punto fermo della mediana del Cosenza, al secondo anno in rossoblu, non risparmia corsa e inserimenti. Pericoloso anche sottoporta.

Veronica Celi

Uno dei punti di forza del Cosenza è il centrocampo. Uno dei punti di forza del centrocampo è Giuseppe Statella. Sulla fascia una sicurezza. In avanti un incentivo. Assaggia la B, senza mai permanervi a lungo. Adesso sogna la promozione in forza ai rossoblu.

Nato a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, cresce nelle giovanili del Bari. Nel 2007 esordisce in B, con Antonio Conte in panchina. Al ritorno disputa due gare. La prima in casa dell’Ascoli. Galletti già salvi, e classe ’88 libero di svariare da una parte all’altra della mediana, impressionando tifosi e addetti ai lavori. La stagione successiva passa al Benevento in Prima Divisione. Scende in campo in 22 occasioni, andando a segno tre volte. E sfiora il salto di categoria (gli stregoni perdono la finale playoff al cospetto del Crotone). Nel frattempo il Bari si ritrova in A, e non c’è spazio per il giovane, temprato in serie minori, che così si trasferisce alla Salernitana. Appena 10 presenze e abbondanti stenti in classifica. Torna, dunque, in Puglia nel gennaio del 2010, per poi essere girato al Torino. In campionato si vede poco. Recupera minuti nel corso dei playoff (granata eliminati dal Brescia). Ancora una volta a un passo dalle grandi del calcio italiano. Ancora una volta in Lega Pro, col Grosseto. Dopo 14 gare, si accasa all’Andria, e riesce a scongiurare il pericolo playout. Ripassa da Bari, ma nel 2012 lo rileva il Pavia. Titolare, con gli azzurri agguanta la salvezza in extremis, e vi rimane per un altro campionato, collezionando 25 gettoni e tre gol, prima della scottante estate del 2013. Coinvolto nella vicenda ‘Scommessopoli’, ne esce pulito, e va alla Pro Vercelli. Con le Bianche Casacche conquista la B, ma a causa di un infortunio resta fuori a lungo. Quindi il Cosenza nel 2015, che fa del giocatore un riferimento, anche durante l’attuale campionato.

Esterno destro, all’occorrenza schierabile a sinistra, è dotato di grande corsa e fisicità. Non lesina inserimenti in area con lo scopo di spiazzare gli avversari e servire i compagni. Una mina vagante che attende di salire sull’ascensore, destinazione massima serie. I presupposti ci sono tutti. Non guasterebbe un pizzico di fortuna in più, che, sommato al talento, provocherebbe uno scompiglio tale da far risplendere con più vigore Statella e le sue ambizioni.

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