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COSENZA, alla scoperta di… Luca Tedeschi

Conosciamo meglio una delle colonne portanti della difesa del Cosenza: Luca Tedeschi, veterano rossoblu, esperto di Lega Pro.

Redazione ITASportPress

Posto fisso al centro della difesa. Certezza e leader del settore arretrato, quasi meritevole della fascia da capitano. Luca Tedeschi, baluardo del Cosenza, tra alti e bassi in giro per l'Italia, ha trovato modo di ostentare quanto sicurezza e carisma siano le prerogative indossate ogniqualvolta scenda in campo.

Il classe '87 matura calcisticamente nella squadra della propria città, il Bologna. Debutto lusinghiero nel 2004 in Serie A nel corso del match contro l'Inter, conclusosi 2-2. Rimane tra le fila rossoblu anche in seguito alla retrocessione, per poi essere girato nel 2006 in prestito alla Cremonese in C1. Titolare inamovibile, lo acquista il Treviso in comproprietà, ma iniziano a fiutarlo compagini dalle grandi ambizioni. Come lo Spezia, che nel 2008 se lo assicura per la seconda parte di stagione. Dopo aver collezionato 16 presenze al ritorno tra i cadetti, si trasferisce alla Ternana in Prima Divisione. Con le fere il solito copione: mette le radici nelle retrovie, dirigendo egregiamente movimenti in chiusura e ripartenze. Alla fine del campionato, il giocatore viene interamente riscattato dalla società veneta che ne deteneva il cartellino. Inatteso il fallimento. Svincolato, dunque, sceglie di restare in rossoverde. Gli umbri lo rilevano in comproprietà col Parma, che lo fa totalmente suo, indirizzandolo al Crotone nel 2010. In 14 gare realizza le prime due reti in carriera, per poi digiunare fino all'odierna esperienza in Calabria. L'anno successivo ancora in forza agli squali. Riapproda nuovamente alla Cremonese nel 2012. Il copione? Lo stesso. Nel 2013 è la volta del Grosseto. Trova poco spazio, e a gennaio si accasa all'Albinoleffe. Disputa 10 partite, che diventano 32 col Cosenza in Lega Pro nel 2014/2015. Tra i fautori della vittoria in Coppa Italia, viene riconfermato anche per l'attuale stagione.

Non se ne perde una! In 17 occasioni, ha pure contribuito a successi e ribaltoni, grazie ai guizzi di testa. Due i gol realizzati finora. Ma è soprattutto alla guida della retroguardia che esprime tecnica e caparbietà, quella dell'esperto in terza serie, con tanto da insegnare... e ancora tanto da imparare. Ai tempi di Bologna soprannominato il "Cannavaro" della situazione, possiede ottime doti difensive. Dall'alto dei suoi 190 centimetri, chiude bene gli spazi e interviene tempestivamente, tanto da costituire un osso duro per gli avversari. Il Catania dovrà armarsi di pazienza e buona volontà per riuscire a fronteggiarlo nel modo più adeguato. Impresa da titani, se si pensa che quella rossoblu è tra le migliori difese del Girone C, con appena 10 reti subite in 18 giornate.

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