ITA Sport Press
I migliori video scelti dal nostro canale

La rubrica

Il caffè scorretto di L. Allegra sul Catania: Ecco a voi i Cugini di Campagna

Il caffè scorretto di L. Allegra sul Catania: Ecco a voi i Cugini di Campagna - immagine 1
Strisce di satira calcisticamente scorretta a cura di Luca Allegra

Redazione ITASportPress

IL CAFFE' SCORRETTO DI LUCA ALLEGRA

Il caffè scorretto di L. Allegra sul Catania: Ecco a voi i Cugini di Campagna- immagine 2
—  

Abbiamo letto nei giorni scorsi volgari j’accuse nei confronti di qualche operatore dell’informazione locale che aveva inteso porre taluni quesiti di merito a Giovanni Ferraro sulla qualità del gioco del Catania. Nel paludato ed ossequioso mondo del giornalismo sportivo catanese qualcuno aveva proferito abbozzi di timida critica al conducator etneo per una proposta di calcio che sta oggettivamente diradando sul piano della limpidezza da qualche settimana a questa parte. Il destino di questi coraggiosi è stato quello di essere svillaneggiati dai soliti minus habens che trovano nell’area fetida dei social e del web il loro habitat naturale alla stregua -è il paragone che ci sembra più consono- dei porci nel fango.

La tecnica del ventilatore acceso con la mota che schizza a tutto spiano perché possa essere lordata la reputazione di chi - si contano nelle punta delle dita di una mano - prova a mantenere la schiena dritta e la moralità intonsa è vecchia quanto il mondo e risulta troppo spesso essere assecondata con colpevole ignavia da quella maggioranza, diremmo di giornalai, ma non vorremmo offendere i pochi edicolanti rimasti, che invece vellicano le mere viscere della porzione di tifosi assatanati senz’arte nè parte che facebook e tik tok hanno reso influencer di palta.

Ed invece qualche problema di fluidità di gioco c’è e va risolto. 

E prima possibile per giunta.

Non ci uniamo certo al coro conformista degli opinionisti prudenziali che cianciano di “campionato difficile”, intorbidando le acque con pseudo opinioni insincere con le quali intenderebbero tenere alta l’attenzione per un torneo definito “arduo” ed ancora da vincere (ma ci credono davvero ?)

Non è così. 

Il Catania il campionato lo vincerà senza troppe difficoltà perché non ha avversari e perché le presunte contendenti hanno contezza del fatto che l’unico loro obiettivo plausibile è il secondo posto.

Ma non fa onore alla squadra etnea pareggiare in modo per di più fortunoso contro una squadra raccogliticcia come la derelitta Sancataldese che farà fatica a non precipitare in Eccellenza e che ha accolto il pareggio con il Catania come si fa con la festa del patrono nei piccoli paesi del centro della Sicilia quando si sparano i fuochi d’artificio.

Ci pare pertanto intellettualmente onesto chiosare criticamente su una manovra, quella etnea , zoppicante ed in taluni frangenti boccheggiante invitando chi di dovere a rimettere in sesto la baracca.

Ma saremmo altezzosi e con le fette di prosciutto sugli occhi se non ci soffermassimo sul contesto da Strapaese in cui si è giocato in quel di San Cataldo. 

Per carità il piccolo borgo nisseno non è New York e certi abbigliamenti scorti nelle tribune o tagli di capelli intravisti sul campo da parte di quelli che sarebbero dovuti essere poco più di sparring partners (vero Ferraro ? Vero Lodi ? Vero Sarno ?) stavano lì a testimoniarlo in tutto il loro gretto provincialismo.

Assistere però ad atleti che superano ampiamente gli ottanta chili che stramazzano al suolo dopo essere stati appena sfiorati o, peggio mi sento, osservare un tecnico - tale Infantino da Cammarata - già bandiera di Acireale ed Atletico Catania (un caso?) con gli occhi fuori dalle orbite che aizza i suoi calciatori (?!) ad una sorta di caccia all’uomo che i benevoli commentatori di Telecolor descrivevano come “incremento della densità” fa onestamente accapponare la pelle.

Il calcio è un’altra cosa. 

Sia rispetto ai ritmi dopolavoristici dell’ultimo Catania di Ferraro che dinanzi alla corrida messa su dall’allenatore (?!) della Sancataldese e dai suoi atleti (?!)

Quello della D è proprio uno spettacolo scadente e fortunatamente al Catania manca poco per salutare questi bassifondi del mondo pallonaro.

Li lasciamo volentieri ai cugini di campagna che tra frizzi, lazzi, grida, calcioni e strafalcioni occupano una domenica in cui poco altro avrebbero da fare 

A proposito ma quando finisce il campionato ?

Saluti attendisti 

tutte le notizie di