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Esclusiva

Maran a ISP: “Dal mio Catania dei record a 2014 da cancellare. Tifosi nel cuore e in futuro…”

(Getty Images)

Il tecnico ripercorre i due anni sulla panchina rossazzurra parlando a Itasportpress

Redazione ITASportPress

Il tecnico Rolando Maran ha grande passione per il calcio e anche una voglia matta di stare sul campo. In Serie A il suo esordio fu entusiasmante con il Catania che portò a un passo dall’Europa con 56 punti, un record assoluto per il club rossazzurro. Ai microfoni di ItaSportPress, Maran racconta quella stagione straordinaria 2012/13.

Maran, seppur non premiata con la qualificazione in Europa League, la stagione dei record trova spazio fra le storie più belle del club. Grinta e passione e il tutto accompagnato dall’affetto del Massimino…

“Quando arrivai a Catania sembrava che l’asticella dei punti non si sarebbe potuta alzare più in alto e invece grazie alla straordinaria e per certi versi commovente spinta che ci diede il pubblico, siamo arrivati a 56 punti proprio a un centimetro dall’Europa. Il Massimino era una bolgia e infatti in casa avevamo il passo della Juventus campione d’Italia. Fu una cavalcata fantastica che ricordo ancora con tanta emozione”. 

Il campionato iniziò benissimo...

“Si è vero partimmo subito forti con grinta e determinazione e fino a marzo rimanemmo in zona Europa League con un budget sicuramente diverso dalle altre che lottavano con noi per le coppe. Con 14 sudamericani e il resto della rosa di vari paesi, io mi sentivo di allenare all’estero e dunque avvertivo di essere già in Europa. Avevo anche una buona base di italiani e sono riuscito quasi subito a trovare la giusta alchimia in campo e dentro lo spogliatoio”.

Maran, lei ha allenato Pablo Barrientos che fu capace di mandare in panchina Messi. Lei lo stimava parecchio, fiducia ripagata in gol: 5 squilli e 5 assist nel 2012-13.

“Pitu aveva bisogno di sentire la fiducia e la stima dell’allenatore. Al di là dei gol e degli assist mi stupì la sua dedizione al lavoro. Si sacrificava in campo in maniera incredibile. Ha fatto un campionato straordinario avendo qualità pazzesche. Purtroppo qualche infortunio ha frenato la sua carriera”. 

 getty images

Spazio ad alcuni giocatori che ha allenato a Catania: il più forte?

"Tutti erano forti, da Papu Gomez ad Almiron. L’intero organico ha dato un contributo straordinario perchè difficilmente si raggiunge un risultato storico col singolo. Tutti hanno raddoppiato il rendimento rispetto agli anni precedenti. Almiron era il centrocampista più completo di quella rosa".

Sorpreso dall'addio di Gomez all'Italia? 

"Molti campioni sono andati via. Mi dispiace che sia andato il Papu perchè è un calciatore straordinario". 

 (Getty Images)

Il secondo esonero nella stessa stagione arrivò ad aprile del 2014 a Catania dopo il ko col Torino: fu un dispiacere professionale o un tradimento umano?

"Capì ancor prima di iniziare che quella stagione non sarebbe stata come la precedente del record. Volevo andare via visto che non avvertivo la fiducia della società che si era rinnovata e infatti mi esonerarono subito. Poi mi richiamarono ma quell’anno per me non iniziò mai a Catania. L'ho cancellato". 

Se ci saranno le condizioni in futuro promette che tornerà sulla panchina del Catania?

“Resto un tifoso del Catania e spero di rivedere quel grande entusiasmo dei tifosi che se ci penso ancora avverto i brividi. Il Catania merita la Serie A e lo meritano i tifosi che sono straordinari. Resto legato a loro. Chissà in futuro magari ci sarà un Maran ter…”.

 (Getty Images)
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