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MATERA, tattica e curiosità. Tutto sul prossimo avversario del Catania

Il 4-3-3 di Padalino e i possibili colpi in canna: scopriamo tutti i segreti del Matera, che domenica alle 15 andrà in scena al "Massimino".

Veronica Celi

La prima volta non si scorda mai. E i ricordi del ritorno rossazzurro in terza serie sanno di Matera, di tre punti, di Scarsella. Adesso il Catania si ritrova ad affrontare i lucani nella suggestiva cornice del "Massimino". Cambia il contesto, ma anche l'avversario. In panchina Padalino ha sostituito Dionigi. Tecnico dall'esonero facile, col Foggia ha conquistato i play-off tra i dilettanti, e la promozione in Lega Pro Unica. I biancazzurri, inoltre, non bazzicano più il fondo classifica, ma a quota 29 sognano in grande. Hanno ingranato dalla nona giornata e non hanno intenzione di mollare la presa. Piuttosto, al ruolino di marcia lusinghiero (cinque vittorie consecutive e un pareggio nelle ultime sei gare) abbinano la spiccata propensione al successo lontano dalle mura amiche.

LUCI E OMBRE - Sono reduci dallo 0-0 contro la Fidelis Andria. Evidente la solidità difensiva. Appena 12 le reti subite da inizio campionato. Retroguardia generalmente accorta, segue con scrupolosità i movimenti degli sfidanti che, però, scovando la giocata vincente tra gli assi nella manica, hanno la possibilità di scardinare il reparto arretrato lucano. Salvo poi imbattersi in Bifulco, vecchia guardia che impregna di reattività parate importanti in ottica risultato finale. A dare una mano nelle retrovie ci pensano poi i centrocampisti. Recuperano, impostano... avanzano. I tuttofare del Matera abitano a ridosso della linea mediana. Scatti rapidi e incursioni in area avversaria sono i fiori all'occhiello di De Rose&Co., mix di affidabilità e qualità. Non mancano i cali fisici, a cui si fa fronte cooperando tra settori. Ma è soprattutto durante le giornate no che l'attacco stenta. Sono 21 i gol realizzati, nulla da recriminare. Ma non guasterebbe un pizzico di precisione in più, quella che manca di fronte a roccaforti difficili da oltrepassare. Intanto lucidità e concretezza tornano in campo di gran carriera.

TATTICA - E illuminano il 4-3-3 biancazzurro. Gli interpreti? Gli stessi. È cambiato il gioco, il modulo, la motivazione. Il tridente offensivo va a segno con più frequenza. Letizia, veterano proficuo senza eccessi, e Carretta, al secondo anno col Matera, annoverano un totale di 5 reti. Sei, se vi si somma l'unica marcatura firmata Infantino, neoacquisto di gennaio, già in Basilicata nel 2005/2006 in Serie D. Al guizzo sottoporta corrisponde una fisicità da non sottovalutare. Caratteristiche somiglianti a quelle di Casoli, esterno destro, all'occorrenza trequartista, che come Armellino, esperto d'assist calibrati, crea movimento sulla rispettiva corsia, spingendo in fase d'attacco, comprendo in chiusura. A proposito. Dietro sarà assente Piccinni, squalificato per somma d'ammonizioni. Al suo posto, probabile l'ingresso di Zaffagnini, centrale che della C ha fatto una routine. Accanto Ingrosso, che passa il testimone della fascia all'ex Reggina Di Lorenzo. A sinistra, invece, Tomi: dedito al servizio dei compagni, non concede spazi.

PROBABILE FORMAZIONE - Allenatore: Pasquale Padalino

MATERA (4-3-3): Bifulco; Di Lorenzo, Ingrosso, Zaffagnini, Tomi; Casoli, De Rose, Armellino; Carretta, Infantino, Letizia.

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