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La decisione finale

Ora è ufficiale: il Calcio Catania è fallito

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L'amaro epilogo della storia del club dell'Elefante

Redazione ITASportPress

Dopo una lunga agonia adesso è ufficiale: il Calcio Catania fondato nel 1946 matricola 11700 è fallito e non esiste più. Il Tribunale catanese ha posto fine alla storia di un club di ben 75 anni. La SIGI, società controllante del club acquisito all'asta il 23 luglio del 2020, ha firmato la fine di una bella avventura ma i magistrati non potevano fare altro che accogliere l’istanza di fallimento formalizzata dalla Procura contro la società, adducendo a motivazione lo stato debitorio nei confronti di varie entità pubbliche e private e risultata acclarata la sussistenza dello stato di insolvenza. Ora sarà compito dei magistrati far luce su cause e responsabilità che in questi anni hanno portato alla rovina del club. Il Calcio Catania ha disputato 17 campionati nella massima divisione, 34 partecipazioni in Serie B e 32 in C. 

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Il Tribunale ha disposto l’esercizio provvisorio per permettere alla squadra rossazzurra di terminare il campionato di Serie C e proseguire l’attività e il mantenimento del titolo sportivo e di tutti i tesserati, che altrimenti sarebbero stati immediatamente svincolati. Il Catania quindi continuerà a giocare, a partire dalla prossima partita di campionato in programma stasera contro il Monopoli. 

Il collegio dei giudici ha nominato tre curatori pro tempore: i dottori commercialisti Enrico Maria Giucastro e Daniela D’Arrigo, già componenti del collegio di CTU nominato dal Tribunale fallimentare (come anticipato da Itasportpress questa mattina), e l’avvocato Giuseppe Basile e si andrà avanti così in attesa che venga espletata l'asta competitiva e trovato un nuovo proprietario. La nuova società che rileverà il titolo sportivo dovrà assumere tutti i tesserati (calciatori, staff tecnico compreso i dirigenti dell’area sportiva a meno che si dimetteranno come sarebbe giusto e onesto avendo fallito la missione) e proseguire il campionato di Serie C. Il Catania in questa stagione ha un monte stipendi netto di un milione e mezzo e la nuova società dunque dovrà prestare garanzie per circa 2 milioni e mezzo per concludere la stagione. 

I dipendenti perderanno il posto di lavoro visto che la nuova società non ha obblighi verso di loro. Dal magazziniere all’addetto stampa, tutti saranno a spasso.

PROCEDURA FALLIMENTARE - Se la procedura fallimentare sarà condotta rapidamente con un’attenta verifica dei partecipanti e della loro attendibilità, il Catania per i prossimi anni non avrà più problemi. Il Catania Calcio potrà mantenere la stessa denominazione ma inizialmente la nuova società dovrà dare una denominazione diversa, ad esempio “FC Catania”, poi dopo qualche mese chiederà ai curatori la vendita del logo e della vecchia denominazione. Scomparirà solo la vecchia matricola 11700.

TUTTO GIA’ SCRITTO - Con il fallimento finisce la storia del Calcio Catania 1946. L’esito della sentenza di oggi non è una sorpresa, e Itasportpress non ha dato fiato al balletto di presunti nuovi investitori inglesi e arabi. Come avevamo scritto lo scorso 16 novembre e poi anticipato lunedì 20 dicembre, era scontata la decisione del Tribunale catanese nonostante qualcuno continuasse a raccontare un’altra narrativa tenendo in ansia i tifosi con presunte interlocuzioni con nuovi soggetti giuridici. Non abbiamo mai voluto cavalcare questa onda farlocca per rispetto dei tifosi. Sciatteria giornalistica che ha illuso il popolo rossozzarro provato da una agonia senza fine. Si chiude qui dunque la storia del Calcio Catania 1946 matricola 11700 e negli atti emerge tutta la drammaticità sportiva della gestione della SIGI e di chi è stato il frontman in Lega di questo progetto che presentava tanti lati oscuri. 

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