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Palermo-Catania, Ghirelli: “Ho ricevuto tanti insulti. Rosanero come se avessero ricevuto coltellata”

Il commento del massimo dirigente della terza lega professionistica sul derby

Redazione ITASportPress

La linea scelta dalla Lega Pro sul derby Palermo-Catania è sembrata da "The show mas go on". Ieri i rosanero sono scesi in campo con appena 11 elementi e questo ha condizionato non solo la prestazione degli uomini di mister Boscaglia ma anche i rossazzurri che inconsciamente hanno forse sottovalutato l'avversario non giocando con il coltello fra i denti. Forse anche l'arbitro è stato condizionato da questa situazione. Il match non era da giocare come chiedevano anche i tifosi delle due squadre. Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro, ha commentato le ultime novità a TuttoC.com. a cominciare proprio dal derby di Sicilia.

Palermo-Catania senza tifosi e anche senza calciatori, almeno per quanto riguarda i rosanero.

“Questo non è calcio, lo ripeto da mesi. Però tutti insieme abbiamo stabilito che dobbiamo provare a giocare e dobbiamo farlo. Ieri mi sono beccato tanti insulti sui social ma è stato seguito il regolamento. Che prevede di giocare nel caso di 13 giocatori non colpiti dal Covid. Purtroppo il Palermo aveva due squalificati e quindi aveva a disposizione solo 11 titolari più un portiere di riserva. Per fortuna sul campo la sfida è stata viva, con i rosanero che hanno sfiorato la vittoria nonostante la mancanza di cambi. Certo che giocare senza pubblico e con gli uomini contati è come darti una coltellata. Ma per il valore economico e sociale che ha il calcio dobbiamo andare avanti. Speriamo che il derby di ritorno potrà essere completamente diverso”.

Per qualche presidente e per diversi addetti ai lavori questo campionato è falsato.

“Non userei il termine falsato perché ricorda quello dei 112 punti di penalizzazione. E anche perché continuando a dire che è falsato non invogliamo sicuramente gli sponsor a puntare sulla Lega Pro. Che poi sia un campionato del tutto eccezionale e caratterizzato dal Covid-19 è impossibile da negare".

Nel frattempo attendete gli aiuti economici da parte dello Stato.

“Se entro gennaio non arriveranno fondi dal Governo per noi sarà il collasso. Vedremo quanti ne arriveranno, a noi in totale servono circa 40 milioni di euro. Nel frattempo chiediamo il decreto attuativo del credito d’imposta, è fondamentale. E serve anche rivedere il costo del protocollo sanitario che pesa, e non poco, sui bilanci dei club. In più chiediamo lo spostamento e la rateizzazione delle imposte, una maggior liquidità tramite il Credito Sportivo, il decreto attuativo dell’apprendistato. Noi continuiamo a muoverci, abbiamo anche introdotto il codice Ateco in tutte le società per ottenere fondi anche dal decreto “Ristoro 1”. Ce la stiamo mettendo tutta, anche nello scendere in campo. E vi assicuro che non è facile visto che parliamo di 59 società. Però ci serve una mano: non ci sono incassi ai botteghini e gli sponsor hanno difficoltà a onorare i contratti vecchi, figurarsi a crearne di nuovi. Senza novità entro un paio di mesi collasseremo”.

Avete pensato a tante soluzioni per concludere il campionato.

“Chi governa deve avere diverse soluzioni d’emergenza. Non sappiamo come proseguirà il campionato quindi non sappiamo di certo quale soluzione adotteremo. Io mi auguro, ovviamente, di non fermarmi mai. Ora però inutile dire quale sarà lo scenario, l’unica cosa che possiamo dire è che noi potremmo utilizzare anche il periodo degli europei”.

Chiusura con Juanito Gomez, stella del Gubbio, che tornerà in campo dopo oltre un mese di stop per il Coronavirus.

“La sua disavventura ci ricorda che il COVID è un maledetto. Lo chiamerò con grande piacere e con grande piacere lo rivedrò in campo”.