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Pessina il talento della Dea incompreso a Catania da due allenatori

Il calciatore dell'Atalanta è il vero assaltatore dell'area avversaria

Redazione ITASportPress

L'Atalanta che ha dominato il Napoli in Coppa Italia è stata esaltata da Matteo Pessina ormai dopo la cessione del Papu Gomez al Siviglia elemento cardine della Dea. Scelta vincente quella di mister Gasperini che ha preteso la cessione dell'argentino per liberare l'estrosità del talento classe '97. Una idea nata la sera dell’1 dicembre, prima della partita Atalanta-Midtyjlland, (lite Gasperini-Gomez, l’inizio della fine del rapporto Atalanta-Papu). Prima di quel match Pessina era stato impiegato col contagocce:  sei presenze, due da titolare. Il Gasp lo considerava allora un trequartista atipico e così lo aveva impiegato nella magica notte di Anfield. Il dopo Liverpool per Matteo è un crescendo di gol, elogi e copertine con uno score invidiabile: ha giocato 18 partite fra campionate e coppe. Solo due volte fuori dal tabellino mentre è stato titolare le altre 16.

 Pessina (getty images)

LA LUISS -  Pessina è un ragazzo anche intelligente e studia alla Luiss.“Ho scelto LUISS - ha ammesso Matteo Pessina, perché offre un programma di studio e un supporto a noi atleti che nessun’altra università propone. Inoltre è una delle università più importanti in Italia, e anche conosciuta in tutto il mondo. Ho sempre pensato che lo studio avrebbe svolto un ruolo importante se non necessario nella mia vita. Oltre al fatto che tiene la mente allenata permette ad un atleta, che ha una carriera intensa quanto breve, di avere la possibilità di poter lavorare in altri campi anche non strettamente legati a quello sportivo una volta finita la mia carriera. Penso che LUISS offra il giusto supporto a noi atleti-studenti, siamo costantemente in contatto con un tutor preparato che risponde ad ogni nostra domanda e dubbio. Inoltre ci forniscono tutto il materiale necessario per prepararci su tutti gli argomenti: libri di testo, slide del professore, contenuti multimediali”.

CATANIA - Ma tornando a parlare di questo talento, Pessina interpreta bene il suo ruolo di assaltatore avendo quantità e qualità, e una mobilità più intensa di Gomez, che non dipende solo dai chilometri percorsi, comunque tanti: una media di 11 a partita. Percorsi a una velocità media che nessun altro ha toccato: 9 chilometri all’ora. A Catania il talento di origini brianzole transitò nella stagione 2016, precisamente a gennaio quando gli ex dirigenti Pitino e il compianto Ferrigno lo prelevarono dal Milan in prestito. "Mi metto a disposizione di mister Pancaro e spero di dare una mano alla squadra e giocare il più possibile". Ma invece Pessina non fu mai utilizzato da Pancaro e anche da Moriero che non capirono le qualità dell’incursore che cerca superiorità fra le linee. Qualità che non potettero godersi i tifosi del Catania che in quella stagione contestarono la società per alcune scelte. Così quel talento rimasto in panca con Pancaro e poi con Moriero dopo la salvezza del club etneo al fotofinish fu ceduto al Como. Con la squadra lariana, guidata dal mister Fabio Gallo, giocò stabilmente da titolare, disputando nel corso della stagione 2 partite in Coppa Italia, 3 partite in Coppa Italia Lega Pro, 35 partite in campionato (con 9 gol segnati) ed una partita nei play-off.