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Serie C, ripartenza campionato messa a rischio da protocolli, combine e scioperi

L'avvio della nuova stagione potrebbe slittare

Redazione ITASportPress

"La Serie C a 60 è un’impresa tecnicamente fallita ma i vertici federali, con il presidente Ghirelli in testa, non hanno 'sfruttato' il momento favorevole del Covid lasciando tutto immutato e senza procedere con la riforma. Sicuramente una mancanza di coraggio e così si continuerà con il solito canovaccio a 60 squadre dove finora ogni anno ciascun club ha speso il 50% più di quanto incassato, i debiti incidono per il 92% sul totale delle attività. Ma adesso con gli stadi vuoti mancheranno anche gli introiti da botteghino che in C sono una fetta importante. Senza l’intervento dei piccoli imprenditori che le tengono in vita, la stragrande maggioranza delle squadre di terza serie sarebbe già sparita. Ma anche così, negli ultimi dieci anni, 80 società hanno mancato l’iscrizione ai campionati.

LINEA GRAVINA

 Gravina (Getty Images)

"La stagione 2019/20 si è chiusa con tutti i verdetti espressi dal campo e questo è stato un successo per la Serie C che secondo la linea del presidente Ghirelli (condivisa con quasi tutti i club di C) sarebbe dovuta chiudersi senza la disputa dei playoff e playout. Ma alla fine è passata la linea del presidente della Figc Giancarlo Gravina e Ghirelli ha fatto un bel passo indietro ubbidendo agli ordini arrivati dai quartieri alti, facendo fare una inversione di marcia a tutti i presidenti di C che sposavano la sua linea.  

Dopo aver deciso la sospensione per un anno della Coppa Italia di SerieC, la Lega Pro aveva comunicato che il nuovo campionato sarebbe ripartito il 27 settembre. Questo, avendo rimandato di almeno un anno, alla stagione 2021/22, la cosiddetta “riforma”, ossia la ristrutturazione dei campionati che nelle intenzioni (o meglio, nelle speranze) dovrebbe rilanciare la terza serie attraverso la creazione di un girone unico di “SerieC élite”, relegando le altre ad una sorta di semiprofessionismo. Ma se tali ragionamenti e previsioni sono sicuramente prematuri, non lo è constatare lo stato dell’arte alla fine di agosto 2020, un solo mese dall’annunciata ora X.

LA C 2020/21

Iniziamo dall’organico della prossima SerieC, sulla carta composto da 60 squadre come lo scorso anno, suddivise in tre gironi da 20. E’ nota da tempo la rinuncia del Campodarsego, promosso lo scorso anno dalla Serie D, ma non interessato a partecipare al campionato di C per il quale non ha presentato iscrizione. Si sono poi aggiunte altre due rinunce per motivi economici: Robur Siena e Sicula Leonzio che quindi non saranno della partita. Al netto di queste, la Lega Pro aveva comunicato 52 iscrizioni, alle quali si è poi aggiunta quella della Juventus Under 23 ed entro il 24 agosto dovranno arrivare quelle delle retrocesse dalla Serie B (Livorno, Juve Stabia, Trapani e Perugia, quest’ultima retrocessa dopo i playout). Inizierà a brevissimo l’iter per le riammissioni ed i ripescaggi, sempre al fine di confermare il numero di 60 squadre, ricorsi, appelli e tribunali permettendo. In questa situazione, parrebbe piuttosto solida la posizione del Ravenna, pressoché certo della riammissione visto che occupa un posto molto in alto nella graduatoria degli aventi diritto, mentre restano ridotte al lumicino le possibilità del Rimini, tra le ultime della lista. Ricordiamo che la scadenza per presentare domanda di riammissione è il 27 agosto, mentre per chiedere il ripescaggio il termine ultimo è quello del 3 settembre (tutte le domande dovranno essere convalidate dalla FIGC). Intanto la Lega Pro ha ufficializzato la data del sorteggio dei calendari per la prossima stagione. Appuntamento giorno 10 settembre al Salone d’Onore del CONI di Roma.

COMBINE, ROSE A 22 E...

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Ma le grane non finiscono qui per la povera (in tutti i sensi) SerieC. Come riporta cesenamio.it, infatti scoppiato il caso di una presunta combine tra Picerno e Bitonto nel match del 5 maggio 2019 terminato 3-2 in favore dei padroni di casa: sembrerebbe ci possa essere stato un passaggio di denaro in favore degli ospiti per “aggiustare” la partita ed ora entrambe le squadre rischierebbero la retrocessione a tavolino. L’inchiesta è in corso e l’udienza presso la Procura Federale è fissata per il 31 agosto, ragion per cui, se effettivamente ci saranno dei provvedimenti di retrocessione, occorrerà dare sufficiente tempo ad altre squadre di beneficiare del ripescaggio (almeno 10/15 giorni). Anche in questo caso, al netto di eventuali ricorsi in sede sportiva e civile.

Infine, per non farsi mancare proprio niente, ecco lo stato di agitazione dei calciatori di SerieC contro la norma che restringe d’ufficio le rose, imponendo alle società un numero massimo di tesserati. A tale proposito si è recentemente espresso Davide Biondini, già consigliere dell’AIC (Associazione Italiana Calciatori) ed attualmente collaboratore di Assocalciatori (le due “organizzazioni sindacali” del settore): “Se una squadra vuole tesserare 22 giocatori perché le statistiche dicono che in media si utilizzano 22 calciatori a stagione, lo faccia. Ma non vedo perché devi obbligare a farlo anche chi potrebbe dare la possibilità di lavorare a chi può farlo. Non si capisce perché rendere obbligatoria la cosa per tutti, dal momento che diverse società investirebbero volentieri su un numero maggiore di tesserati. La realtà è che così si riduce il gap tra le prime e le ultime. Ma con un livellamento verso il basso: la paura è che venga fuori una Lega Pro di qualità inferiore rispetto al recente passato. Per ridurre il gap servirebbe ricercare soluzioni che permettano a tutti i club di investire di più, non limitare le società più forti economicamente. Questa situazione rende contente solo le società che, con un budget limitato, pretendono di essere competitive come le altre. Andando avanti così ci sarà un danno che non potremo accettare in silenzio. Lo stato di agitazione è stato proclamato, speriamo di non dover arrivare allo sciopero. Ma per non scioperare dovrà cambiare qualcosa” (intervista raccolta da tuttoc.com).

OTTOBRE ROSSO

 Ghirelli (Getty Images)

Insomma, in questa estate 2020 i problemi per la SerieC non mancano di certo. Una miscela esplosiva di problematiche nuove mai affrontate prima, come l’adozione dei rigidi e costosi protocolli sanitari necessari per fronteggiare l’emergenza Covid-19, e vecchi ritornelli come quello delle tante squadre che ogni anno non riescono ad iscriversi, così tipici della terza serie. Come ogni anno, prima di poter ricominciare, bisognerà poi attendere la giustizia sportiva nei suoi vari gradi di giudizio e gli eventuali ricorsi alla giustizia ordinaria (sia per le iscrizioni che per le presunte combine), bisognerà inoltre attendere il mercato delle ripescate e la composizione definitiva dei gironi e, quest’anno, anche gestire al meglio la protesta dei calciatori. Per il momento, restano le parole del Presidente di Lega Pro Ghirelli che ha annunciato l’avvio per il 27 settembre (con la composizione dei calendari fissata il 10 settembre presso il CONI a Roma), ma la sensazione è che prima di ottobre non se ne parli…

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