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Simeone finalista in Champions…grazie al Catania. Il retroscena della Gazzetta

Nella rubrica "Tempi Supplementari" su 'La Gazzetta dello Sport', il giornalista Alberto Cerruti svela un interessante retroscena sulla carriera da tecnico del 'Cholo'.

Redazione ITASportPress

Il tecnico dell'Atletico Madrid, Diego Pablo Simeone, festeggia la seconda finale di Champions League. Nuova sfida contro il Real Madrid, il 28 maggio a Milano. Nel 2014 a Lisbona andò male ai colchoneros. Adesso si tenterà un nuovo assalto per vendicare quanto successo due anni prima. Nella rubrica "Tempi Supplementari" su 'La Gazzetta dello Sport', il giornalista Alberto Cerruti svela un interessante retroscena sulla carriera da tecnico del 'Cholo'.

Ecco lo stralcio dell'articolo:

[...] Tutti ricordano Simeone, prima con la maglia dell’Inter quindi della Lazio, e Zidane sempre con quella della Juve, ma pochi forse ricordano che al contrario di Zidane, scaraventato sulla panchina del Real Madrid soltanto quest’anno, Simeone ha dimostrato di essere un ottimo allenatore, proprio in Italia e curiosamente anche lui precettato d’urgenza, nel campionato 201011. Il Catania, affidato a Giampaolo, navigava in brutte acque, quint’ultimo a 22 punti dopo 20 partite, con appena 3 punti sopra Cesena e Lecce. La coppia Pulvirenti-Lo Monaco, per raggiungere la salvezza che sembrava a rischio, aveva pensato di affidare a un argentino una squadra imbottita di argentini con i vari Andujar, Ledesma, Izco, Bergessio, Maxi Lopez. Contratto a termine per Simeone con la possibilità di rinnovo in base ai risultati, che furono persino migliori del previsto, perché quel Catania si salvò con abbondante anticipo, ottenendo 24 punti in 18 partite, finendo a quota 46 all’undicesimo posto, a più 10 sulla Sampdoria quart’ultima. Felice di allenare in Italia, dove si era trovato sempre benissimo, prima a Pisa, poi a Milano e Roma e infine a Catania, Simeone sarebbe rimasto volentieri in Sicilia, potendo lavorare dall’inizio e non da metà stagione. E invece, quando il 22 maggio 2011 lo andai a salutare nell’albergo di Bresso, alle porte di Milano, la domenica mattina dell’ultima ormai inutile partita contro l’Inter «post-triplete» di Leonardo, Simeone confessò con aria triste che nessun dirigente gli aveva detto niente, per cui senza rinnovo del contratto sarebbe ripartito suo malgrado per l’Argentina in cerca di una nuova squadra. Come è andata a finire, poi, lo sanno tutti. Chiamato d’urgenza a Madrid due giorni prima del Natale 2011, con l’Atletico a rischio retrocessione come quel Catania, Simeone ha risollevato la squadra vincendo subito l’Europa League e poi la Supercoppa europea, la Coppa del Re, la Liga e la Supercoppa spagnola. Gli manca soltanto la Champions, sfuggita una volta, ma di nuovo a portata di mano una seconda. E se i tifosi dell’Atletico devono ringraziare lui, paradossalmente Simeone deve ringraziare il Catania e chi non lo ha voluto confermare, considerandolo a torto troppo amico degli argentini, o peggio immaturo tatticamente". [...]

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