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Esclusiva

Inter, Serena: “Milanisti, per smaltire delusione Champions servono anni”

Redazione ITASportPress

Le parole dell'ex nerazzurro a Itasportpress

Vincere aumenta il grado di autostima. Perdere invece logora e lascia ferite permanenti, anche negli anni a divenire. Ne sa certamente qualcosa Michele Serena, all’Inter tra il 2000 e il 2003, nella rosa nerazzurra di coloro che subirono l’eliminazione in semifinale di Champions da parte del Milan, proprio nell’ultima stagione che lo separò dall’addio al calcio giocato.

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Ai microfoni di Itasportpress racconta quei momenti.

Che effetto le fa il giorno dopo l’Inter in finale di Champions?

“Io sono interista e quindi godo. Non c’è gioia più grande”.

Lei ha subito l’eliminazione dal Milan nel 2003, nel suo ultimo anno di attività da calciatore. Che sensazioni si provano dalla parte degli sconfitti?

“Molto brutte. Ci ho messo anni per passarci sopra. In quel caso, il Milan fu più fortunato e bravo di noi e passò. Quest’anno invece ha meritato l’Inter e ripeto: gioisco”.

E ora il Milan?

“Auguro sportivamente loro di riprendersi in fretta e pensare al campionato. Anche perché devono far punti se vogliono qualificarsi in Champions il prossimo anno”.

Proprio in virtù dell’exploit che stanno avendo i nerazzurri nelle ultime gare, nutre rimpianti in chiave scudetto?

“Il campionato lo vince chi perde meno partite e l’Inter ha subito troppe sconfitte. Quest’anno era l’anno del Napoli ed è stato giusto così”.

Un aspetto che migliorerebbe dell’Inter attuale?

“L’organico non si discute. È di primissima fascia. Non serve fare un gran mercato estivo. Fossi in Inzaghi, lavorerei però sull‘equilibrio e sulla gestione dei singoli, al fine di non creare situazioni non armoniose. Questo ha fatto pagare dazio all’Inter in campionato”.

Ora c’è la finale di Istanbul: chi teme maggiormente tra Real e City?

“Nè una, nè l’altra. Anzi: gli altri devono temere l’Inter. I nerazzurri, più di Milan e Napoli, rappresentano la squadra più difficile da battere in partita secca. Occhio a presentarli come gli sfavoriti di turno”.