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Real Madrid, Zidane trema: c’è una maledizione in vista della finale Champions con il Liverpool

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Anche il Real Madrid ha la sua maledizione in Champions League

Redazione ITASportPress

Nel calcio la superstizione gioca un ruolo fondamentale. Ci sono poi i tabù e le maledizioni come quella del Benfica di Bela Guttman. I portoghesi non riescono più a vincere una finale da quando l'ex calciatore ungherese della squadra delle Aquile nel 1962 disse che "Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte campione d’Europa e il Benfica senza di me non vincerà mai una Coppa dei Campioni". La leggenda narra che dopo la vittoriosa finale del 1962 il tecnico pretese un premio-partita per il secondo successo consecutivo nel torneo. La richiesta venne respinta al mittente dal club e Guttman non la prese bene. Fece fagotto e cambiò continente, accasandosi in Uruguay sulla panchina del Peñarol, ma non prima di aver scagliato una sorta di "anatema sportivo" sulla squadra che aveva portato sul tetto d'Europa.

Anche il Real Madrid ha la sua maledizione in Champions League. Strano a dirsi, guardando il rapporto tra le finali vinte e quelle giocate dai Campioni d’Europa in carica. Eppure, la squadra di Zidane a Kiev dovrà sfatare un tabù che non ha a niente a che fare con il calcio. Proprio così: il fantasma che si aggira sul club di Florentino Perez riguarda la squadra di basket della società madrilena. Nella storia della polisportiva Real Madrid, infatti, non è mai successo che le due squadre, quella del calcio e quella del basket, salissero sul tetto d'Europa nello stesso anno nelle rispettive discipline. Il Liverpool poi contro i Blancos ha una tradizione positiva. La sfida di Kiev non sarà la prima sfida con un trofeo in palio tra i due club. Occorre riavvolgere il nastro di 37 anni per tornare al primo precedente tra spagnoli e inglesi, coincidente con la 26esima finale nella storia della Coppa dei Campioni. 27 maggio 1981, stadio Parco dei Principi di Parigi: di fronte il Liverpool di Bob Paisley, che aveva eliminato in semifinale con un doppio pareggio (0-0 in Inghilterra e 1-1 in Germania) il Bayern Monaco, e il Real Madrid guidato da Vujadin Boskov, fresco di eliminazione dell'Inter nella penultima tappa. Partita tirata, nervosa: a deciderla una rete segnata al minuto 82 dal terzino sinistro dei Reds Alan Kennedy, che partiva da sinistra e da posizione angolata batteva Augustin..