editoriale

Catania, un gregge senza pastore finisce per perdersi

Udine non era una tappa qualunque.  Udine era l’ultima spiaggia per questo Catania che l’ha persa senza giocarla fino in fondo la partita del “Friuli”. E’ bastata una stoccata del solito Di Natale, al suo ottavo gol in cinque partite...

Redazione ITASportPress

Udine non era una tappa qualunque.  Udine era l’ultima spiaggia per questo Catania che l’ha persa senza giocarla fino in fondo la partita del “Friuli”. E’ bastata una stoccata del solito Di Natale, al suo ottavo gol in cinque partite contro i rossazzurri davanti al proprio pubblico, per piegare un avversario che ancora oggi ha evidenziato tanti limiti tecnici. Lacune caratteriali ed errori individuali hanno affossato gli etnei sopraffatti da una Udinese che senza spingere troppo sull’acceleratore, ha portato a casa tre punti per la salvezza da stasera nella cassaforte dei Pozzo. Al “Friuli” si è visto il solito Catania volenteroso a tratti e anche bello in alcuni momenti della gara che però continua a perdere. La partita ha detto ancora una volta quanto sia stata debole e sterile la pressione dei rossazzurri. E’ mancato il gol come al solito alla squadra di Maran. Ma questa non è una novità. Si sapeva a settembre, poi a dicembre e anche a gennaio. Ma l’uomo del mercato ha detto “no” perché bastava avere Castro, perché bastava avere Leto, perché bastava prendere alle 22.30 dell’ultimo giorno di trattative il giovane Fedato. Bastava poco forse a questo Catania per salvarsi contro avversari modesti come il Chievo e il Bologna per non parlare di Sassuolo e Livorno sostenuto da Paulinho. La 31.ma giornata ha premiato solo gli amaranto di Di Carlo che hanno mostrato carattere contro l’Inter rimontando la squadra nerazzurra. Proprio questa qualità manca ai rossazzurri che sembrano smarriti e vagano nell’ampia prateria verde sull’erba del campo come un gregge senza pastore.  Povero Catania preso a calci e pugni da tutti gli avversari. In 7 giorni ha incassato 6 gol da avversari che per diverse ragioni non hanno giocato la partita della vita. La matematica tiene in vita i rossazzurri ma il campo dice ben altro. Perdere la Serie A ci può stare, si dice spesso, ma perderla in questo modo e con questi avversari che viaggiano con la velocità di una nave crociera è un vero delitto. Sarebbe un dramma sportivo la retrocessione in B. Un danno economico incalcolabile che potrebbe anche minare le fondamenta di questo club visto che calerebbero gli introiti da tv, da botteghino, oltre gli sponsor. Inoltre la società sarebbe costretta a cedere quasi tutti i calciatori importanti dovendo ridurre del 75% il monte ingaggi se malauguratamente dovesse affrontare la prossima stagione l’Entella e non l’Atalanta. Ma che importa la B, l'importante è lo stadio nuovo...per ospitare il Frosinone. Che Dio ce la mandi buona.