editoriale

L’OCCHIO DEL GABBIANO – G. SPINESI: “I tifosi non sono come i fazzoletti. Cosentino avrebbe dovuto fare la fine di Maran e De Canio ma Pulvirenti…”

L’ex calciatore del Catania, Gionatha Spinesi, prosegue la sua collaborazione con Itasportpress.it curando la rubrica “L’occhio del Gabbiano”. Commentare la prestazione del Catania a Verona è veramente difficile. Non...

Redazione ITASportPress

L'ex calciatore del Catania, Gionatha Spinesi, prosegue la sua collaborazione con Itasportpress.it curando la rubrica "L'occhio del Gabbiano".

Commentare la prestazione del Catania a Verona è veramente difficile. Non saprei quali aggettivi usare per valutare la prova della squadra. Ho scritto tante volte quali sono state le cause dal punto di vista tecnico-tattico di questo gruppo nell’arco dei 90’ minuti e al Bentegodi si è rivisto il solito film drammatico. La cattiveria agonistica ce l’hanno messa anche i meno giovani come Toni che a 37 anni correva e sgomitava come un leone ma non i nostri “eroi”. Dispiace da tifoso e ex giocatore etneo,  che il Catania perda in questo modo la categoria ma purtroppo è una somma di errori, societari e tecnici, che alla fine hanno determinato il disastro sportivo. Demeriti che vanno distribuiti in parti uguali anche se maggiormente hanno sbagliato i massimi esponenti dirigenziali. E’ mancata l’umiltà al Catania visto che si è partiti a giugno con altri progetti. A gennaio non si è riusciti a dare la svolta approfittando della riapertura del mercato. Allenatori che si sono succeduti e molti dei quali sono stati spogliati della credibilità visto che non hanno avuto dalla dirigenza il sostegno per riuscire a compattare un gruppo mai coeso.

Nessuno dei giocatori, a parte Legrottaglie si è mai scusato col pubblico. I tifosi non sono fazzoletti di carta che si usano quando ti servono e poi si gettano. Il sostegno non è mai mancato nonostante questa squadra abbia occupato l’ultimo posto dall’inizio del torneo continuando a sfornare prestazioni ridicole. Mandare la Primavera in campo nelle ultime tre domeniche credo non sia giusto perché il Catania deve comunque onorare il campionato e non falsarlo facendo giocare i giovani.

 

La B è un campionato durissimo ma è meno forte di quando ci giocavo io. La gente però in questo momento ha bisogno di certezze che il presidente Pulvirenti deve dare. Bisogna dare spiegazioni anche sulle prospettive future della società per non disperdere il patrimonio tifosi. Il filo tirato al massimo rischia di spezzarsi e un Catania senza la sua gente non è la stessa cosa. I tifosi hanno capito il ruolo che ha Cosentino. L’argentino ha poteri decisionali perché se fosse stato un semplice dipendente della società di via Magenta, per i risultati che ha prodotto avrebbe dovuto fare la stessa fine di Maran e De Canio. Pulvirenti invece lo ha schermato tutto l’anno e anche fino a pochi giorni fa quando gli errori commessi in sede di mercato e gestione spogliatoio appaiono evidenti. E’ chiaro che se continueranno su questa strada risalire non sarà facile. Insieme hanno sbagliato e insieme devono risalire.

 

Io se fossi il massimo dirigente del Catania porterei molti giocatori in B. Darei via per mancanza di stimoli chi ha staccato la spina con largo anticipo e quelli che sono logorati dal punto di vista fisico ma l’80% dell’organico attuale me lo terrei. Del resto a parte Spolli, Bergessio, Barrientos e qualche altro, il resto dei calciatori del Catania non avranno richieste importanti da altri club. Se la società economicamente è forte potrebbe anche ripartire da questo organico che a questo punto potrebbe anche riscattarsi perché la qualità molti elementi ce l’hanno.

Un abbraccio

Gionatha