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De Sanzo: “Catania ti spiego come si vince in D. Lodi top player. Futuro…”

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Mister De Sanzo ha parlato ai microfoni di Itasportpress

Redazione ITASportPress

Dopo aver sfiorato la promozione in Serie C con l’Acireale, il tecnico Fabio De Sanzo, ai microfoni di Itasportpress ha tracciato un bilancio della stagione appena conclusa parlando anche di quella futura di Serie D guardando in particolare il Girone I. 

In Serie D ogni girone presenta le stesse difficoltà?

"Ogni girone presenta tante insidie ed è un luogo comune affermare che quello più difficile è il Girone I che certamente come ambiente è il più ostico anche se quello H e quello G non sono da meno sotto questo aspetto". 

Riguardo alla scorsa stagione, cosa l’ha impressionata maggiormente?

"Ho visto tanta fisicità in campo, ma anche tanta qualità tecnica. Tante squadre hanno espresso un calcio gradevole e non parlo solo delle prime cinque in classifica. Cito la Cittanovese e la Sancataldese su tutti. Questo miglioramento è dovuto anche alla bravura degli allenatori che spesso in D vengono sottovalutati". 

Quale giocatore Under e quale Over si è messo maggiormente in evidenza?

"Ciccio Lodi è un top player che ha dato tutto in campo disputando un campionato fantastico con l’Acireale. Si vede che ha ancora tanta voglia di giocare e non pensa ad altro. Dei giovani mi ha impressionato l’acese Garetto che è stato acquistato dall’Avellino. Poi Gagliardi della Gelbison ma l'elenco è lungo”.

Più importante avere forti Under oppure Over?

"Senza Under non puoi giocare, senza Over sì può. Un bel paradosso questo. Quattro Under in campo sono troppi in questa categoria perchè chi ha giocatori validi li manda in campo comunque ma non è giusto togliere i ragazzi del 2004 dai settori giovanili e perderli in Serie D. Così non si riesce a programmare e si è costretti a togliere dal campo importanti elementi nati nel 2000. La regola andrebbe rivista. In merito ai ruoli non è corretto dire di utilizzare il portiere e i terzini Under, dipende dalla qualità del ragazzo”.

E’ fondamentale dunque il ruolo del direttore sportivo.

“Assolutamente e deve essere un direttore che conosce bene la categoria e il territorio. Lo stesso discorso per l’allenatore. Un tecnico che scende dalla A, B o C alla D fatica. Viceversa ci può stare come sta avvenendo negli ultimi anni con i giovani tecnici che debuttano in B o anche in A”.

Dunque per un Catania che deve vincere subito, serve un tecnico che conosce la Serie D.

“Esatto, come del resto hanno fatto il Bari e il Palermo. Due allenatori bravi ma per questa categoria. L’allenatore di Serie B possibilmente non sa che ci sono campi in Serie D con dimensioni più ridotte e non conosce i calciatori”. 

Le maggiori insidie che troverà il Catania quali saranno?

"Bisogna cancellare il passato immediatamente e pensare che si è in Serie D dove è tutto diverso. Servono calciatori di categoria per le battaglie perchè in D è sempre così in tutti i campi e si gioca col coltello tra i denti. Bisogna saper lottare e dare tutto anche se la qualità del calciatore è importantissima così come l’esperienza e la forza”. 

E’ andata in C la Gelbison che non ha speso più delle altre, dunque alla fine i soldi non sono tutto…

"Ha vinto il progetto e non i soldi che sono sicuramente importanti. Con l’organizzazione e i giocatori di categoria si va in C. La Gelbison aveva in organico solo tre calciatori che avevano giocato in C a differenza della Cavese e del Lamezia. Il budget per vincere sfiora il milione ma Cavese e Lamezia hanno raddoppiato la cifra, dunque è importante sapere spendere. Un giocatore che ha giocato in C se non si adatta alla D fa fatica in campo". 

La scorsa stagione ha sfiorato la promozione con l’Acireale. Cosa vi è mancato alla fine?

"Troppe otto partite ravvicinate per il Covid. Con una rosa ridotta non siamo riusciti a giocare come prima. Assurdo mettere tutte queste partite ravvicinate in pochi giorni. Una pecca della Lega e una mancanza anche della nostra società che ha accettato la decisone non facendosi rispettare. La società granata doveva opporsi”.

Ha avuto contatti con altri club o pensa di tornare ad Acireale?

"Sto valutando avendo ricevuto qualche offerta da altri club di D girone meridionale. Ad Acireale mi sono trovato bene ma devono migliorare nell’organizzazione e programmare la risalita. E’ stato penalizzante anche non avere il proprio campo e siamo stati costretti a girare. Catania? Speriamo che mi chiamino, ci andrei di corsa. Sarebbe un sogno ma chi è che non vorrebbe andare a Catania?”

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