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Elisabet Spina a ISP: “Mi ispiro a Guardiola. Allenare i maschi? Perché no. E tra Allegri e Sarri…”

L'allenatrice è passata agli onori della cronaca per essere la prima allenatrice Figc a totalizzare 110 su 110. Ai microfoni di ItaSportPress.it parla della sua esperienza a Coverciano e del suo futuro.

Redazione ITASportPress

Elisabet Spina, 33 anni, è passata agli onori della cronaca per essere la prima allenatrice Figc a totalizzare 110 su 110. Mamma svedese, papa italiano e fratello calciatore (un passato anche nella Pistoiese), dopo una carriera da giocatrice (è stata alla Reggiana e alla Fiorentina), adesso è responsabile del Centro Tecnico giovanile Milan di Capezzano, in provincia di Lucca. Per il Milan ha lavorato in Europa e in diversi college negli Stati Uniti. Un traguardo importante per Spina che ha fatto meglio di altri colleghi maschi più titolati come Iaquinta, Bazzani, Aronica o Natali.

Con il patentino ottenuto potrà guidare tutte le squadre giovanili – incluse le formazioni Primavera – e le prime squadre fino alla Lega Pro inclusa; con l’abilitazione UEFA A è inoltre possibile essere tesserati come allenatori in seconda in Serie A e in Serie B. Dunque potremmo vederla presto anche una panchina di calcio maschile: da Parma a Catania passando per Lecce o Catanzaro.

Ai microfoni di ItaSportPress.it, Spina racconta la sua esperienza: "Avevo seguito il corso a Marzo, poi per impegni di lavori negli Usa non sono riuscita a fare l'esame subito. A settembre l'ho fatto e l'ho superato a pieni voti. Sono contenta di quanto fatto, un traguardo importante che spero non rimanga isolato e ci siano presto altre donne allenatrici. A Coverciano, la casa del calcio, ho trovato un ambiente stimolante e accogliente, pronto a valutare le competenze senza preconcetti. Ho imparato tantissimo nel corso e ora sono qui, pronta a giocarmi le mie chance".

Spina, una sua pubblicazione si intitola "sviluppare la filosofia del possesso palla nel settore giovanile". Qual è il suo modello di tecnico?

Mi ispiro a Pep Guardiola. Per me è il migliore allenatore del mondo. I suoi schemi, il suo modo di intendere il calcio sono per me fonte di ispirazione continua. Recentemente ho partecipato a un corso ad Amsterdam e ho parlato con Villas Boas e assistito a una lezione di Bielsa sulla formazione dei giovani. Molto bello parlare con tecnici validi e cosi preparati

Lei è convinta che una donna possa allenare una squadra di uomini? Abbiamo un solo esempio (Morace con la Viterbese per due giornate).

Sì, secondo me sì. Ho sempre lavorato in un ambiente maschile e non ho mai avuto problemi. Non credo che sia un problema la gestione dello spogliatoio anche perché non esiste più la figura dell'allenatore unico, ma si lavora in staff. E credo che una donna possa essere a capo di un gruppo di collaboratori di uomini

Cosa c'è nel suo futuro?

Beh, attualmente lavoro con i giovani, ma sono aperta ad ogni possibilità, pronta per sfruttare una chance, forte della mia preparazione

Secondo lei in A la Juventus è la favorita per lo scudetto?

Per lo spettacolo direi di no, non sarebbe bello avere una vincitrice del campionato già a Natale, ma i bianconeri sono una squadra fortissima e dubito che si lasceranno sfuggire il titolo.

Lei è toscana, ma tra i due tecnici, suoi conterranei, Allegri e Sarri chi preferisce?

Scelta difficile, si tratta di due allenatori con metodi diversi. Più che scegliere uno farei in modo che si fondessero in un'unica persona. Uscirebbe il tecnico perfetto (ride, ndr).