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G. Malato a ISP: “Oro a Rio è possibile con Di Mario che incarna spirito Setterosa 2004. La Federazione mi ha dimenticata”

La Malato, simbolo dello strapotere della pallanuoto femminile siciliana in Italia e nel Mondo, forse la «calottina» più forte di tutti i tempi, presenta la sfida olimpica con l'America ai microfoni di Itasportpress.it.

Redazione ITASportPress

La pallanuoto sta regalando molte soddisfazioni agli italiani con il Settebello in semifinale con la Serbia e con il Setterosa già in finale dove venerdì sfiderà gli Usa per la medaglia d'oro olimpica. Il gruppo di Fabio Conti non s'accontenta più e vuole tentare di imitare il Setterosa d'oro di Atene 2004 salito sul gradino più alto del podio grazie ai gol di Giusi Malato. La campionessa catanese, simbolo dello strapotere della pallanuoto femminile siciliana in Italia e nel Mondo, forse la «calottina» più forte di tutti i tempi, presenta la sfida olimpica con l'America ai microfoni di Itasportpress.it:

DI MARIO - "E' un gruppo fantastico quello del ct Conti che quando entra in vasca mostra grandi qualità tecniche e temperamentali. Inoltre questo Setterosa ha anche esperienza visto che c'è una leader in acqua che è Tania Di Mario. Lei ha portato in dote il carattere e l'orgoglio del Setterosa di Atene e con il suo grande cuore che ha, sono certa che questa Italia potrà vincere la medaglia d'oro a Rio".

GRUPPO - "Ma questo Setterosa ha anche un forte spirito di gruppo. Si vede che si aiutano e si parlano in piscina durante la partita. Mi piace anche la Gorlero anche se considero il portiere del 2004, Cristiana Conti più forte". 

INSIDIE - "Purtroppo le americane ci sovrastano, e di tanto, sul piano fisico. In vasca sono autentici armadi e per batterli servirà tanta intelligenza oltre a determinazione e attenzione per tutti e quattro i tempi. Sarebbe un grave errore metterla sul piano fisico. La mia squadra aveva tanta intelligenza e contro avversari così scorbutici sapeva come contrastarli. Spero che anche domani si possa fare l'impresa".

NESSUNA INVIDIA - "Capisco che un eventuale successo del Setterosa a Rio farebbe leggermente sbiadire la nostra impresa di Atene, ma noi siamo state le pioniere di questo sport in ambito olimpico e nessuno potrà mai cancellare quel trionfo. Se vogliamo dirla tutta, Tania Di Mario incarna lo spirito battagliero della nazionale di Formiconi e la sua spinta potrebbe essere determinate domani. Personalmente dispiace solo non essere nata qualche anno dopo visto che avrei potuto partecipare a diverse Olimpiadi".

FEDERAZIONE - "Ho un grande rammarico: non aver avuto in tutti questi anni un riconoscimento dalla Federazione. Alla pallanuoto italiana ho dato tanto anche in termini fisici giocando anche quando non potevo. Per far vincere l'Italia sono scesa in vasca anche infortunata e oggi ne pago le conseguenza di quelle scelte dettate dal cuore. Peccato che la Federazione mi abbia dimenticata perchè avrei potuto trasmettere alle giovani pallanuotiste la mia esperienza. Pazienza me ne faccio una ragione anche se attendo ancora una risposta da Roma"