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Hübner a ISP: “Se il Fenomeno Ronaldo giocasse ancora farebbe 6 gol a partita. Tonali è da Inter”

Inter Ronaldo Getty Images

L'ex bomber Dario Hübner ci ha raccontato in esclusiva il suo punto di vista sull'attuale situazione del calcio italiano.

Redazione ITASportPress

Dario Hübner è stato un attaccante capace di unire tutte le tifoserie. Il "bomber" della periferia ha raggiunto la Serie A a suon di gol. In totale in carriera ne ha segnati 348, 74 dei quali nella massima serie. 'Tatanka', insieme a Protti, è stato l'unico a vincere la classifica cannonieri di A, B e C1. In questa intervista esclusiva a Itasportpress.it ha parlato dell'attuale situazione del calcio italiano e non solo.

Secondo lei questo campionato ha ancora un senso?

"Io abito a Crema e sono in mezzo all'emergenza. Il calcio in questo periodo, sinceramente, non mi viene nemmeno in mente. Leggo qualcosa sui social, ma non sento la necessità del calcio. Una volta passato questo momento, si potrà pensare di tornare in campo, ma prima vanno sistemate molte cose. Il pallone può arrivare benissimo dopo".

Se il campionato dovesse ripartire, sarebbe giusto stabilire cosa fare in caso di un nuovo contagio?

"E' una questione piuttosto particolare. Se pensiamo che non si può stare ad un metro e mezzo di distanza, già questo è un contro senso. Il calcio non può essere un gioco senza contatto. Giocare senza che un difensore marchi un attaccante non è calcio, ma biliardino. Il calcio è un gioco di contatto e in questa emergenza una delle misure di sicurezza è il distanziamento sociale, sarebbe quindi un vero e proprio contro senso. Leggo su molti siti che si potrebbero fare dei tamponi cadenzati, ma la mia opinione è che quei tamponi dovrebbero riceverli i dottori, gli infermieri e tutti quelli che stanno salvando vite, non i calciatori. Diamoli a chi servono".

Da ex calciatore, secondo lei questo lungo stop può pesare?

"No, non credo. Funziona così anche dopo lo stop del campionato. I calciatori riprendono poi a luglio la preparazione. Inoltre durante questa pausa i giocatori di tutte le squadre si sono tenute in allenamento e non ci sarebbe nemmeno il problema di una rosa più svantaggiata di un'altra. Ogni calciatore ha il suo spazio in casa in cui può fare allenamento. Certo, non potrà fare corse lunghe, ma tramite gli esercizi del preparatore ognuno può tenere allenata la muscolatura".

Che differenze nota tra questo calcio e quello che ha vissuto lei?

"Era un calcio diverso, questo è più veloce. Io sono convinto che se Ronaldo 'Il fenomeno' giocasse ancora, farebbe 5 o 6 gol a partita. Questo perché da 20 anni a questa parte la qualità dei difensori è calata enormemente".

Tema ingaggi. Secondo lei i giocatori dovrebbero venire in contro alle società?

"È un momento particolare. Innanzitutto bisogna fare delle differenze perché non si possono paragonare i giocatori di Serie C che al massimo guadagnano 25.000€ all'anno con quelli di A che prendono un milione e mezzo al mese. Sono due cose completamente diverse. Se un giocatore che guadagna 7/8 milioni all'anno dovesse rinunciare a 2 non andrebbe in difficoltà".

Giocare a porte chiuse la reputa un'opzione valida?

"Porte chiuse fino ad un certo punto. Per una partita ci sono come minimo 200 persone tra magazzinieri, giornalisti, dottori e steward. E' inevitabile che il contatto avvenga anche se a porte chiuse".

Lei ha vissuto una bellissima parentesi a Brescia, cosa non ha funzionato secondo lei in questa stagione?

"Diciamo che all'inizio era una squadra che giocava bene, creava, ma non ha poi raccolto nulla. In Serie A contano sicuramente le prestazioni, ma alla fine la cosa più importante è la classifica e non hai i punti retrocedi. Il Brescia giocava bene, ma alcune vittorie sono diventati pareggi e alcuni pareggi sono diventati sconfitte. Sicuramente ha meno punti rispetto a quello che ha fatto durante l'anno".

Si aspettava di più da Mario Balotelli?

"Mi aspettavo quello che ho visto. Un ragazzo che è arrivato a Brescia e che si è quasi sempre impegnato. Logico che se giochi nel Brescia calci al massimo due/tre volte in porta, se giochi nell'Inter o nella Juve ne calci 7 o 8. L'attaccante è bravo e fa gol quando anche la squadra lo sostiene. La punta non può sempre venire a prendere il pallone e dirigersi verso la porta, ma deve essere anche supportata dai compagni. La colpa è sempre 50-50".

I tanti cambi in panchina possono aver pesato? Se fosse un dirigente avrebbe gestito diversamente la situazione?

"Io sicuramente non avrei esonerato la prima Corini, quello sì, ma magari Cellino voleva dare una scossa alla scossa all'ambiente. In quel periodo la squadra giocava sì bene, ma ha buttato via tanti punti anche e soprattutto negli ultimi minuti".

Sandro Tonali è già pronto per una big?

"Perché no? Io credo che i giocatori bravi come lui debbano andare in un contesto già formato, con un gioco fluido. Facendo un esempio: un giocatore, ora come ora, alla Juventus farebbe sempre bella figura perché trova un meccanismo che funziona già. Tonali nell'Inter di Conte lo vedrei bene perché il modo di giocare di Conte è lo stesso da tanti anni e i giocatori quest'anno hanno già assimilato il suo credo calcistico".

Prima ha dichiarato che Ronaldo potrebbe segnare 5 o 6 gol a partita. Dario Hübner in questa Serie A quanti ne farebbe?

"Ma io credo che in doppia cifra ci arriverei. Non so dire quanti gol esattamente, ma con una buona squadra ci potrei arrivare".

Ha collaborato Michele Iacobello