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Inter, l’ex Mandorlini a ISP: “Mi sono illuso come i tifosi, ma se si è rialzato il Milan…”

"L’obiettivo è lì e c’è tutto il tempo per riprendersi: la Champions League è determinante per le sorti del club"

Redazione ITASportPress

La vittoria casalinga contro il Bologna rappresenta soltanto un fuoco di paglia. Continua la crisi dell'Inter, che sabato sera ha perso 2-0 sul campo del Genoa al termine di una partita che ha evidenziato diverse lacune: gioco lento e prevedibile, poche iniziative personali dei singoli e carattere non pervenuto. La domanda è semplice: cosa sta accadendo ai nerazzurri? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Mandorlini, campione d'Italia proprio con i meneghini nel 1989; ecco quanto dichiarato dal tecnico di Ravenna in esclusiva a ITASportPress.it: " Si fa fatica a parlare da fuori, probabilmente Spalletti e la società sanno bene cosa sta succedendo. Parliamo di un periodo negativo abbastanza lungo, che va oltre i recenti infortuni. E' stata raggiunta la vetta, poi è stato sperperato tutto il vantaggio: tanti punti persi in poche giornate. Difficile dare spiegazioni, c'è un calo fisico, tecnico e tattico. Ma ci sono ancora tante gare da giocare".

Giocatori, Spalletti o società: chi ha più responsabilità?

"Vedo una squadra che fa fatica a segnare in un momento dove tra l'altro c'è anche la sfortuna contro e l'esempio è l'autogol di Ranocchia. Quando accadono tante cose tutte insieme, poi succede questo. Dalle interviste che ho ascoltato non mi sembra che i giocatori si rendano conto di quello che sta succedendo. Ma l’obiettivo è lì e c’è tutto il tempo per riprendersi: la Champions League è determinante per le sorti del club".

E' una scena già vista, nel girone di ritorno arriva il crollo: ormai è una costante...

"I fatti dicono questo. Anche io pensavo che l'Inter capolista potesse durare nel tempo, i tifosi si sono illusi: sta accadendo quanto già successo anni fa".

Quattro punti nelle ultime tre partite: l'Inter è Icardi dipendente? 

"Sicuramente, ma non c'è nulla di male a dirlo. Icardi è fondamentale per la squadra. Io ho avuto Toni al Verona, per noi era imprescindibile. Quando non hai a disposizione un giocatore del genere lo senti. Nelle grandi rose ci sono alternative importanti, ma l’Inter non ha un altro Icardi in rosa".

Si aspettava di più dalla società in sede di mercato di riparazione? 

"È arrivato Rafinha che mi piace, ma non è ancora al 100% fisicamente. Tante trattative non le conosciamo, ma a prescindere da questo devo dire che la squadra vista nel girone d'andata non aveva bisogno di così tanti volti nuovi, anzi..."

E intanto il Milan prende terreno...

"Anche il Milan era in crisi e poi si è ripreso, lo può fare anche l'Inter. I rossoneri vengono da diversi risultati utili consecutivi, ma tra poco ci sarà il derby e magari lì vedremo la vera Inter".

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