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Julio Sergio a ISP: “Preferii Lecce al PSG. Roma-Samp il rimpianto. Ora sono un agente finanziario”

Redazione ITASportPress

E ora cosa fa Julio Sergio da grande?

“Vorrai dire cosa fa Julio Sergio da grasso (ride ndr.). Ho iniziato a studiare per diventare allenatore in Brasile. E dal 2015 ricopro questo ruolo in Brasile anche se continuo a studiare per arrivare a un buon livello. Ho anche alcune aziende in cui ho investito i soldi guadagnati in carriera per poter vivere tranquillo. Lavoro tutti i giorni quando non alleno. Inizio alle 8 di mattina e finisco alle 17. Una vita normale come quella che fanno tutti gli altri. La mia azienda non si occupa di calcio, ma di investimenti. Noi aiutiamo le persone a investire i risparmi di una vita, guadagnando con gli interessi. In Brasile c’è un sistema finanziario un po’ diverso dal resto del mondo, con tasse alte. Noi ci occupiamo di questa gestione dei soldi da parte dei nostri clienti”.

Ci avevi già pensato da calciatore?

“Quando ero calciatore sono riuscito a risparmiare qualcosa, sono andato a vedere cosa ci fosse in questo settore. Ho trovato questa azienda che già esisteva. Mi hanno insegnato i segreti del mestiere, che è davvero difficile. Ho studiato e per certi aspetti mi sono ‘laureato’. Ho comprato una percentuale di questa azienda. Poi ho parlato con altri calciatori in Italia, Inghilterra e Brasile per presentare questo progetto che mi è stato mostrato qualche anno prima. Devo dire che sta piacendo a tutti quelli che lavorano con noi”.

Senti ancora qualcuno dei vecchi compagni di squadra?

“Ogni tanto mi sento con Taddei che vive un po’ in Brasile e un po’ in Italia. A volte anche con Francesco (Totti ndr.) scambio qualche messaggio. Sui social chatto con Riise e Burdisso. Sono passati tanti anni e abbiamo preso strade diverse. È normale sia più difficile sentirsi”.

Da allenatore cosa ti piacerebbe trasmettere ai tuoi giocatori?

“Ci sono due strade che ho in mente: la via in Brasile e quella in Europa. Sono completamente diverse tra loro. Devo crescere tanto tatticamente e questo è importante per me perché ho avuto grandi allenatori. Cerco di trasmettere queste cose ai miei giocatori, ma non è facile perché non è abituale in Brasile avere un calcio così tattico e intenso. Quindi ho ancora tante cose da aggiustare. E poi voglio tornare in Italia, fare i corsi a Coverciano. E poi mi metterei in discussione in Italia e in Europa, dove si gioca il calcio a più alto livello tattico. Mi piacerebbe fare il secondo di qualche allenatore per imparare e fare poi le scelte giuste in futuro”.

Ultima domanda: quali sono le tue previsioni per Roma-Lecce?

“Il Lecce sta bene. ha entusiasmo per gli ultimi risultati, mentre la Roma non è riuscita a giocare come vorrebbe il suo allenatore. Ma è pur sempre una sfida tra due squadre con ambizioni diverse. Il Lecce è una neopromossa che vuole salvarsi, mentre la Roma una big. Non penso che sarà una partita dominata dai salentini o sottovalutata dai capitolini. Sarà una buona gara. Poi il calcio è magico… Spero che la Roma riesca a riprendersi e a calmare l’ambiente”.

 

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