Riguardo all’evocazione del ritrovato Dna bianconero da parte di Leonardo Bonucci post Chelsea e all’attualità fronte Juventus, la redazione di ItaSportPress.it ha intervistato in esclusiva Alessandro Birindelli, calciatore della Vecchia Signora tra il 1997 e il 2008.
Esclusiva
Juventus, Birindelli a ISP: “Bonucci ha ragione, ultimi due anni perso spirito vincente”
L'ex difensore ha parlato ai microfoni di Itasportpress
Post Chelsea Bonucci ha parlato di un graduale ritrovamento dello “spirito Juve”, forse perduto nelle ultime due stagioni…
“Senza troppi giri di parola negli ultimi due anni la Juve ha perso lo spirito vincente che l’ha sempre contraddistinta, venendo meno alla sua identità. Bonucci è un leader dello spogliatoio e ha perfettamente il polso della situazione. Quando certi elementi rilasciano simili dichiarazioni sanno esattamente quello che dicono”.
Ritiene che Bonucci, così come Chiellini e gli altri senatori, abbiano dovuto “fare gli straordinari” in tal senso nelle ultime due stagioni?
“Io credo che quando c’è una situazione confusa te la porti dentro lo spogliatoio e nei singoli calciatori. Questo ti porta fisiologicamente a rendere meno e a cercare alibi, perché non sai darti spiegazioni precise. Parliamoci chiaro: nelle ultime due stagioni la Juve, più che una squadra, era formata da undici giocatori che pensavano solo a se stessi”.
La Juve è più squadra senza CR7?
“Ronaldo non era il male della Juve, non si può pensare una cosa come questa. Semplicemente, alcune situazioni, hanno portato a un momento difficile della storia bianconera, con Allegri che è stato richiamato al fine di riportare tutti sulla retta via”.
Ha giocato con Chiellini: dal suo punto di vista è ancora tra i “titolabili” fissi dell’attuale Juve? Bonucci e De Ligt sono stati oggettivamente monumentali contro il Chelsea…
“Credo che Giorgio abbia l’intelligenza e l’esperienza tali dal sapersi gestire. Dal punto di vista difensivo la Juve è molto ben coperta: De Ligt e Bonucci sono giocatori importantissimi”.
Crede che la formazione proposta da Allegri, senza punti di riferimento davanti, sia soltanto figlia dell’emergenza o uno scacchiere tattico che il tecnico livornese riproporrà in maniera continuativa?
“Allegri con questa formazione ha voluto dare un segnale forte, sgombrando i calciatori da ogni compito tecnico-tattico. Ieri la Juve doveva semplicemente difendersi in maniera ordinata e colpire nelle ripartenze. In questo momento i moduli sono secondari. La Juve deve pensare partita dopo partita e, soprattutto, ai risultati”.
Pare essere in netta ripresa Bernardeschi…
“In Italia non ci sono calciatori così duttili come lui: può far tutto! Dall’esterno, al quinto se giochi a tre, alla seconda punta… Deve solo giocare con maggiore convinzione in se stesso”.
E Chiesa?
“Lui è unico. Indipendentemente da moduli, compagni di squadra e situazioni di gioco”.
Che cammino può intraprendere, realisticamente, la Juve tanto in campionato quanto in Champions?
“La Juve deve continuare su questa strada. Le partite sono tante e più hai giocatori a disposizione, meglio è. Bisogna ragionare match dopo match, senza chissà quale calcolo cervellotico”.
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