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Zoff a ISP: “Personalità e originalità: attenta Juve, Inzaghi può stupire”

Getty Images

Il portiere commenta la sfida tra bianconeri e biancocelesti nella quindicesima giornata

Redazione ITASportPress

Di Federico Mariani

Da portiere è stato uno dei perni dei trionfi della Juventus. Da allenatore si è tolto tante soddisfazioni sulla panchina della Lazio. Per questo motivo, il big match tra bianconeri e biancocelesti rappresenta una sfida assai cara a Dino Zoff. Poche parole, ma chiare e precise, come le indicazioni che solamente un numero uno della difesa sa dare nel corso della partita. Non è un caso se con questa pacata risolutezza che lo contraddistingue è arrivato a sollevare diversi trofei nell’arco della sua carriera, il più importante dei quali la Coppa del Mondo nel 1982. Ai nostri microfoni, Zoff si è soffermato sul momento delle sue ex squadre.

Zoff, si avvicina Juventus-Lazio. È una partita speciale per lei.

“Conservo ricordi positivi sia con la Juventus che con la Lazio. Da giocatore, contro i biancocelesti ho vissuto belle partite e sconfitte brucianti. A Roma ho fatto abbastanza bene. È una partita importante per entrambe le formazioni. La Lazio è un’ottima squadra. È in salute. La Juventus ha pareggiato in casa e sicuramente cercherà di riscattarsi. Ci sono tanti giocatori di grande qualità. Le chiavi per risolvere il match sono diverse. Chi riuscirà a sfruttare le occasioni avrà più chance di vincere. Alla base di tutto ci sarà la grande qualità delle due squadre”.

Finora come valuta il lavoro di Sarri?

“La Juve ha potenzialmente una rosa notevole. Questo comporta molte possibilità di variazioni da parte dell’allenatore. Credo che Sarri porterà avanti quello che pensa. Quando hai un materiale umano di una certa levatura, puoi permetterti di far valere le tue idee”.

Lei ha allenato Simone Inzaghi ai tempi della Lazio: lo ricorda così preparato tatticamente anche da calciatore?

“È già da qualche anno che la sua squadra gioca su alti livelli. È una persona che non segue le mode del momento. Ha personalità e sa quello che fa. La Lazio con lui esprime un bel gioco”.

Quali sono i suoi ricordi dell’Inzaghi calciatore?

“Ho buoni ricordi di lui. Ricordo con piacere in particolare quando lo avevo convocato insieme al fratello Pippo con la Nazionale del 2000. È stata una bella esperienza. Filippo è solo all’inizio nella sua carriera da allenatore, ma può crescere e seguire la strada di Simone”.

Parliamo di un’altra sua ex squadra: il Napoli. Crede che il ritiro possa essere una soluzione?

“Non voglio entrare nel merito della questione. Certo che arrivare a cose così eclatanti e drastiche mi sembra eccessivo”.

Parliamo di Alex Meret. È un portiere ed è friulano come lei. Si rivede in lui?

“Certamente il ragazzo ha qualità e sta facendo cose ottime. Ha mezzi davvero notevoli. Il futuro è dalla sua parte. Ha tutto per diventare un grande portiere”.

Da ex numero uno, le piacerebbe giocare ora con compiti diversi per il portiere?

“Purtroppo si parla più di piedi che di mani per i portieri. Un grande numero uno va giudicato per come para e può giocare in tutte le squadre con qualsiasi sistema di gioco. Mi sembra che invece ora conti di più saper giocare bene con i piedi. Secondo me, invece, un portiere valido sa farsi valere parando”.