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ESCLUSIVA – C. Capuano: “Calciopoli ha cambiato la mia carriera. Catania? Chiuso un ciclo fantastico ma riparto dall’Akragas”

Ciro Capuano, dopo cinque campionati a Catania, volta pagina. Nel suo futuro c’è l’Akragas che ha scommesso sul terzino campano 34enne. Capuano ha parlato ai microfoni di ItaSportPress.it della sua esperienza passata e anche di quella che sta...

Redazione ITASportPress

Ciro Capuano, dopo cinque campionati a Catania, volta pagina. Nel suo futuro c’è l’Akragas che ha scommesso sul terzino campano 34enne. Capuano ha parlato ai microfoni di ItaSportPress.it della sua esperienza passata e anche di quella che sta per cominciare ad Agrigento. “Non c’è ancora la firma sul contratto ma ormai sembra vicina la fumata bianca. Sono felice di poter giocare nella squadra siciliana dove ritrovo il mio amico Nicola Legrottaglie nelle vesti di allenatore. Ho ancora voglia di giocare e a Catania ormai si era chiuso un ciclo visto che la dirigenza ha scelto di non confermarmi nonostante avessi manifestato la voglia di restare. Comunque mi porto dietro tanti ricordi belli. Non posso mai dimenticare il derby col Palermo vinto in trasferta per 4-0 e la vittoria a Torino contro la Juventus per 2-1. Cancello gli ultimi due anni perché il Catania dopo l’addio di Lo Monaco ha cambiato pelle. Non voglio fare polemica ma i risultati parlano chiaro”.

Cabrini ha detto che avrei potuto fare una grande carriera? “Ringrazio il terzino dell’Italia campione del Mondo in Spagna ma sono stato sfortunato due volte: la prima risale al 2006 quando avevo l’accordo con la Fiorentina che andava in Champions League essendo arrivata quarta in classifica e invece in estate venne penalizzata dalla giustizia sportiva. Scelsi Palermo che andava in Coppa Uefa ma da lì in poi la mia carriera non fu fortunata. Nel capoluogo siciliano sono stato anche bene come a Catania ma mi hanno frenato i tanti infortuni muscolari. I rosanero presero Balzaretti che si impadronì della fascia e dopo lasciai Palermo. Non ho mai avuto continuità di rendimento perché non è facile ritrovare la condizione dopo un lungo stop, ma ancora, grazie a Dio, mi sento pronto per una nuova avventura”.