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ESCLUSIVA – Corioni: “Attento Pep, Mircea può soffiarti la qualificazione in Champions. I miei ex del Brescia mi hanno emozionato ieri. Io sto con Sacchi. Brescia frenato da problemi economici”

Gino Corioni, ex presidente del Brescia, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Itasportpress.it per descrivere le emozioni provate nel vedere gli allenatori Mircea Lucescu e Pep Guardiola, personaggi di spicco nel passato delle...

Redazione ITASportPress

Gino Corioni, ex presidente del Brescia, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Itasportpress.it per descrivere le emozioni provate nel vedere gli allenatori Mircea Lucescu e Pep Guardiola, personaggi di spicco nel passato delle “rondinelle”, sfidarsi ieri nell’andata degli ottavi di finale della Champions League nella gara tra Shakhtar Donetsk e Bayern Monaco. Corioni ha anche detto la sua sul momento attuale della squadra lombarda in Serie B e del calcio al giorno d’oggi.

Corioni, ieri Lucescu e Guardiola si sono sfidati in Champions League: che emozioni ha provato?

“Il calcio è una fabbrica di emozioni, al di la della squadra, grande o piccola che sia, il ricordo e le emozioni sono rimaste. Lucescu e Guardiola sono tecnici importanti che si sono affermati in ambito internazionale. Per quanto mi riguarda il tempo passa e io ho fatto il presidente di calcio per 50 anni tra Ospitaletto, Bologna e Brescia, provando gioie, dolori e fatica, attraversando tutti gli stati d’animi, ma a quasi 80 anni non c’è più entusiasmo per queste cose.

Nella gara di ritorno, all’Allianz Arena, si aspetta un successo del Bayern Monaco e di Guardiola a discapito dello Shakhtar Donetsk di Lucescu?

“Non è scontato il passaggio del turno del Bayern Monaco, anche se è probabile. Ieri abbiamo visto che i tedeschi fuori casa non sono imbattibili come in casa”.

Quali sono le principali differenze tra Guardiola e Lucescu?

“Sono due grandi tecnici, ma se Guardiola ha allenato campioni perché se li è ritrovati da allenare, Lucescu ha avuto il merito di costruire i giocatori per poi farli diventare dei campioni, è un grande maestro con i giovani. Tuttavia, sono legato a entrambi allo stesso modo. Se fossi presidente di una grande squadra la darei a Guardiola, altrimenti se avessi tra le mani un gruppo di ragazzi da far crescere li affiderei a Lucescu”.

Il Brescia è al 17° posto in classifica nel campionato di Serie B, eppure le aspettative a inizio stagione erano altre…

“Sì, il Brescia è partito quest’anno per vincere il campionato, poi anche in virtù delle peripezie legate agli stipendi la squadra ha reso meno. Adesso rimane l’auspicio della salvezza. Intanto ripartiamo da Calori...”.

Tengono banco negli ultimi giorni le polemiche inerenti alle dichiarazioni di Lotito e Sacchi: qual è il suo pensiero a rigurardo?

“In Italia si sta rovinando il calcio, che invece deve essere trattato come uno sport, ma vedere una squadra con undici giocatori di colore non è emozionante. Ci vuole una regola con cui si stabilisca che almeno cinque/sei calciatori devono essere italiani, altrimenti è demoralizzante. Se si va indietro ai tempi di Tomba tutti i ragazzini volevano sciare. Stessa cosa ai tempi di Panatta per il tennis. Ad esempio, in provincia di Brescia, che ha 1 milione e mezzo di abitanti, prima giocavano a calcio nei vari campi 1500 bambini ogni fine settimana, mentre adesso solo 800”.