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ESCLUSIVA – I. Pellizoli: “Zenit più chance di qualificazione del Torino. Napoli superiore alla Dinamo Mosca. Su Capello…”

Sfida Italia-Russa in Europa League che negli ottavi di finale vedrà il Napoli contro la Dinamo Mosca e il Torino affrontare lo Zenit di San Pietroburgo. L’ex portiere della Roma e della Lokomotiv Mosca Ivan Pellizoli ai microfoni di...

Redazione ITASportPress

Sfida Italia-Russa in Europa League che negli ottavi di finale vedrà il Napoli contro la Dinamo Mosca e il Torino affrontare lo Zenit di San Pietroburgo.

L’ex portiere della Roma e della Lokomotiv Mosca Ivan Pellizoli ai microfoni di Itasportpress.it sul doppio confronto ha detto: “Lo Zenit ha più chance di qualificarsi rispetto alla Dinamo Mosca. La squadra di San Pietroburgo ha molta più esperienza a livello europeo della Dinamo e questo conta parecchio in 180’ minuti. La sosta penalizza le due squadre russe. Alla Lokomotiv dopo il lungo periodo di inattività faticavamo parecchio ma erano altri tempi adesso in Russia ci sono dei bravi preparatori atletici. Bisogna però fare i conti con le squadre italiane che hanno il vantaggio di non essersi mai fermate e quindi sono atleticamente più sciolte. Altro aspetto che potrà dare un vantaggio a Zenit e Dinamo è il terreno. Se ci sarà freddo e il campo sarà gelato le italiano soffriranno molto.  Un portiere italiano per le squadre russe? Non è facile per un giovane fare esperienza in un campionato russo attualmente meno importante di quello inglese, tedesco o spagnolo. Io sono stato l’unico a fare questa esperienza in Russia ma anche Marco Amelia è stato molto vicino perché circa 7 anni fa stava per firmare per lo Spartak Mosca”.

Pelizzoli conosce molto bene Fabio Capello attuale c.t della Russia per averlo avuto come tecnico alla Roma per tre anni. Sulle difficoltà che sta incontrando in Russia Capello, Pelizzoli dice: “Conosco molto bene le metodologie di lavoro di Capello essendo stato il mio allenatore alla Roma dal 2001 al 2004.  Per un club lui è un fenomeno perché è meticoloso nel lavoro e gestisce alla perfezione la squadra. Capello per fare bene però deve gestire la squadra 7 giorni a settimana e invece fa fatica da commissario tecnico di una nazionale perché non riesce a trasmettere il suo credo tattico e la sua identità di gioco avendo un contatto ridotto con i calciatori. Sia con l’Inghilterra che con la Russia ha trovato tante difficoltà proprio per non poter vivere lo spogliatoio tutto l’anno”.