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ESCLUSIVA – N. SCALA: “Donadoni a Parma sfortunato, situazione più unica che rara. Cassano? Non è indispensabile. Dortmund, si è chiuso un ciclo ma con la Juve…”

Nevio Scala, ex allenatore di Parma e Borussia Dortmund, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Itasportpress.it per analizzare i difficili momenti di entrambe le compagini. Ecco le sue dichiarazioni: Scala, che idea si è fatto del momento...

Redazione ITASportPress

Nevio Scala, ex allenatore di Parma e Borussia Dortmund, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Itasportpress.it per analizzare i difficili momenti di entrambe le compagini. Ecco le sue dichiarazioni:

Scala, che idea si è fatto del momento difficile che sta attraversando il Parma?

“Prima di tutto penso apprezzo il pensiero di Donadoni, che è rimasto alla guida tecnica ed è deciso ad andare fino in fondo, ma è chiaro che al Parma non c’è la società, hanno mollato la speranza di rimanere in Serie A. C’è molta confusione e nemmeno io riesco a decifrare la situazione attuale. È chiaro che quando le cose vanno male le responsabilità vanno divise tra tutti quelli che lavorano, ma è evidente che per un allenatore lavorare in queste situazioni è davvero difficile, al di la del discorso tecnico. Donadoni è stato sfortunato a gestire una situazione più unica che rara”.

Si è parlato molto della scelta di Cassano di andar via dal Parma in un momento così delicato: condivide la sua decisione?

“Se è andato via avrà avuto il permesso della società. È un giocatore talentuoso ma è un ragazzo difficile che mina i rapporti in squadra. Non è stata una perdita indispensabile. Il Parma aveva bisogno di giocatori importanti per risolvere la situazione. Per me è incomprensibile comunque quanto sta succedendo, il Parma rischia di scomparire ed è triste per me che ho visto nascere questa squadra dalla Serie B fino ai trionfi”.

Un’altra squadra che sta attraversando un momento davvero complicato è il Borussia Dortmund: come si spiega questo vistoso calo?

“Quella di Dortmund è un’altra situazione difficile da analizzare. Da quando sono andato via si è rischiati di retrocedere per una situazione societaria delicata. Poi, dopo qualche anno in seconda linea, ci sono stati degli investimenti sui giovani e la squadra è tornata grande giocando uno calcio di elevatissima qualità. Klopp mi sembra un ottimo allenatore, dice cose serie e semplici. È un tecnico concreto che ha costruito una squadra di qualità ottenendo successi meritati. È probabile che si sia chiuso un ciclo, si sta rinnovando la squadra, basti pensare anche alle cessioni di Goetze e Lewandowski al Bayern Monaco”.  

Si aspetta un’altra squadra in vista del doppio confronto negli ottavi di finale di Champions League contro la Juventus?

“È probabile che con la Juventus ci sia una scossa, quando ero al Borussia Dortmund avevo difficoltà ad allenarli perché venivano da vittorie e contro le piccole, come Friburgo o Kaiserslautern, faceva fatica a motivarli. Nelle platee importanti, invece, abbiamo fatto bene, vincendo anche la Coppa Intercontinentale. Con la Juventus ci si può trasformare creando difficoltà alla squadra di Allegri, anche se i bianconeri sono superiori e non dovrebbero aver alcuna paura”.