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ESCLUSIVA – RUSSIA, M. Neri: “Ai calciatori manca esperienza internazionale. Kokorin e Kombarov pronti per la Serie A. Occhio a ÄŒeryÅ¡ev”

Massimo Neri viene considerato da molti il mago dei muscoli. Il preparatore atletico, ha rilasciato una lunga intervista in esclusiva ai microfoni di Itasportpress.it dove racconta tutto sulla esperienza con la nazionale russa e del suo rapporto...

Redazione ITASportPress

MassimoNeri viene considerato da molti il mago dei muscoli. Il preparatore atletico, ha rilasciato una lunga intervista in esclusiva ai microfoni di Itasportpress.it dove racconta tutto sulla esperienza con la nazionale russa e del suo rapporto con il c.t. Fabio Capello.

Neri, la filosofia del lavoro dei club russi non sta portando ad una crescita della Nazionale. Quale difficoltà ha riscontrato durante la sua esperienza lavorando sui muscoli dei calciatori dell'ex Unione Sovietica?

“Il programma di lavoro atletico che si fa in nazionale, è diverso da quello svolto in un intero anno lavorando in un club.  In quei pochi giorni di ritiro ci si deve accontentare di gestire il gruppo cercando di fare meno danni possibili, nel senso che ci sono giocatori che arrivano con alla base una diversa filosofia di lavoro e metodologia di allenamento. Si fa un lavoro generale con tutto il gruppo ed in aggiunta si interviene con lavori differenziati sui singoli, elaborati e concordati anche in base alle indicazioni dei rispettivi club”.

Il c.t Fabio Capello ha sposato la linea del Ministro dello Sport Mutko in merito all’utilizzo in campionato di 5 russi sempre in campo. Questo potrebbe bastare per colmare il gap con le altre nazionali?

“È un tentativo, ma non so quanto tempo ci vorrà per raccogliere i frutti. Diventa difficile capire quali saranno i vantaggi , anche se è prioritario un lavoro che inizi nei settori giovanili. Il campionato russo è di livello non eccelso e se i calciatori non si confrontano con altre realtà, poi diventa tutto più difficile per Capello. Purtroppo non ci sono calciatori russi che giocano all’estero e questo è un limite perché viene a mancare l’esperienza a livello internazionale”

Capello secondo lei, potrà portare la Russia sul podio al Mondiale 2018 che si disputerà proprio nell’ex Unione Sovietica?

“E’ presto per esprimere un giudizio, c'è ancora tanto tempo per lo sviluppo e per la crescita, molto dipende da come verrà effettuato il lavoro di ricambio generazionale e da come verranno risolti i tanti limiti che si riscontrano in campionato. Però giocano in casa ed è un vantaggio per Capello”.

Qual è il giocatore russo che l’ha maggiormente impressionata e quale lo vedrebbe bene in Italia?

“Il gruppo della nazionale è composto da professionisti seri. Spiccano per professionalità i fratelli Berezuckij, in particolare il difensore centrale Vasilij. Per tecnica e qualità atletiche credo che la stella calcio del calcio russo sia Roman Širokov. Un vero talento giovane è il centravanti Aleksandr Kokorin. Altri elementi pronti per la Serie A sono l’esterno sinistro Dmitrij Kombarov, il centrocampista di sostanza e qualità Viktor Fajzulin, il centrocampista di quantità Denis Glushakov. Questi elementi hanno costituito lo zoccolo duro della nazionale durante la mia esperienza. Adesso ci sono elementi nuovi e spicca Denis ÄŒeryšev cresciuto nella cantera del Real Madrid.

Panucci non le ha mandate a dire a Capello additandolo di non averlo difeso dopo l’attacco della Federcalcio russa sulla questione stipendi. Lei da che parte sta visto che, come l’attuale allenatore del Livorno, ha lasciato in tutta fretta la nazionale russa?

“Per me è un argomento chiuso. Panucci ha voluto esternare la sua delusione, io invece ho preferito il silenzio. La nostra è stata una scelta sofferta ma abbiamo riflettuto ed è stata ben ponderata e, se abbiamo deciso in tal senso, abbiamo avuto i nostri validi motivi".