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La classifica ricavi

Euromaglie, dominano Francia e Germania che percepiscono più soldi

(Getty Images)

Le 24 maglie dell’Europeo valgono 238 milioni, come somma dei corrispettivi annuali dei contratti di fornitura, secondo i dati SponsorGlobe di Nielsen Sports in esclusiva per Gazzetta

Redazione ITASportPress

E' una festa di colori e di maglie delle nazionali che appaiono nelle strade di tutto il mondo quando si disputano Europei e Mondiali. Gli appassionati di calcio sfilano con la casacca della propria nazionale e le vendite salgano alle stelle così come i ricavi. Le 24 maglie dell’Europeo valgono 238 milioni, come somma dei corrispettivi annuali dei contratti di fornitura, secondo i dati SponsorGlobe di Nielsen Sports in esclusiva per Gazzetta. Al vertice assoluto ci sono Francia e Germania, che da Nike e Adidas percepiscono rispettivamente 50,5 e 50 milioni all’anno. Sull’ultimo gradino del podio l’Inghilterra (Nike) con 37 milioni, quindi Italia (Puma) a quota 22 e Spagna (Adidas) a 20. Guarda caso, le prime cinque sono anche le prime cinque leghe calcistiche d’Europa, seppur in differente ordine. E alle loro spalle troviamo quelle nazioni considerate di seconda fascia pure a livello di club (Olanda, Portogallo, Russia), attorno ai 10 milioni. Poi via via tutte le altre, in una ridotta forbice tra i 3,5 milioni della Turchia e il mezzo milione di Finlandia e Macedonia del Nord.

Samantha Lamberti, managing director Southern Europe di Nielsen Sports spiega. «Adidas e Nike si prendono circa il 70% della torta complessiva dell’Europeo, d’altronde sono i due colossi nella battaglia globale dell’industria dell’abbigliamento sportivo. Le loro strategie sui social sono diverse, con Adidas che in questo caso fornisce più contenuti». È quanto emerge dalla ricerca Nielsen Sports Digital Analysis basata sui post pubblicati negli ultimi 12 mesi dagli account Instagram delle nazionali partecipanti all’Europeo: 27 contenuti per Adidas, 8 per Nike.

Sfida azzurra L’Italia, con Puma, vanta la quarta sponsorizzazione europea più remunerativa e la quinta a livello mondiale, visto che il Brasile, con Nike, percepisce 31,6 milioni. La Figc mira a fare ancora meglio. Ecco perché, dopo il Mondiale in Qatar, gli azzurri saranno vestiti da Adidas. Il contratto, che scatterà l’1 gennaio 2023, dovrebbe aggirarsi tra i 30 e i 40 milioni annui, quindi vicino ai valori dell’Inghilterra. E la distribuzione molto capillare di Adidas a livello globale (2.500 negozi e 13mila punti monomarca in franchising) consentirà di aumentare i volumi di vendita e le royalties. «Un’operazione forte per sviluppare il brand azzurro. Il potenziale commerciale dell’Italia è promettente e si può puntare in alto», chiosa Samantha Lamberti.

 (Getty Images)
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