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PARLA DE ZERBI

Europei, De Zerbi: “Vi racconto i miei tre Azzurri”

De Zerbi, getty images

Roberto De Zerbi ha parlato dei suoi ex giocatori del Sassuolo impegnati in Nazionale

Redazione ITASportPress

Il nuovo tecnico dello Shakhtar Donetsk Roberto De Zerbi è stato intervistato da Sky Sport, occasione in cui ha parlato dei suoi ex giocatori del Sassuolo impegnati nell’Europeo: "Stasera avrò sei giocatori in campo, tre per parte. Sono emozionato per loro. La Turchia? È una squadra che ha orgoglio, senso d’appartenenza. Per i miei giocatori Muldur e Ayhan, ma anche Demiral che avevo lanciato, gli auguro di fare bene, ma dalla partita successiva. Ayhan ha tecnica da centrocampista, con me ha giocato un po’ meno perché c’erano Marlon e Chiriches che con noi avevano racimolato più esperienza. Ha una tempra da giocatore vero".

SU RASPADORI - "È stato un percorso condiviso, tutto il Sassuolo e me compreso ci sentiamo partecipi. Oggi è un giorno importante anche per me. Raspadori aveva bisogno di tempo ma doveva solo acquisire consapevolezza. Quando gli è stato concesso più spazio se l’è conquistato per le sue capacità.

SU BERARDI – “Aveva iniziato la carriera in modo scoppiettante, poi ha avuto un calo fisiologico prima che arrivassi io ma più come realizzatore che come espressione di gioco. È un ragazzo un po’ introverso, diffidente, ma ha il cuore grande.

SU LOCATELLI – “Come Berardi anche Locatelli aveva solo bisogno di resettare la prima esperienza, quella al Milan. La natura e i genitori gli hanno dato talmente talento che bastava non fare danni con lui. Io ho provato a stuzzicarlo e provocarlo affinché tirasse fuori tutte le sue qualità. Ricordo di averlo martellato per bene, poi però non ne ha avuto più bisogno".

SU MANCINI - "Da ragazzo ero innamorato di due giocatori, Mancini e poi Totti quando sono cresciuto. L’ho sempre stimato, come calciatore e come allenatore. È visibile che l’Italia ha qualcosa in più rispetto al passato. Guardo l’Italia con gusto e piacere: il 'Mancio', da numero 10, ha messo in primo piano le qualità dei giocatori dando un’idea ben definita e coraggio. Siamo ancora più tifosi dell’Italia. Difficilmente con lui sta fuori chi ha qualità, perché riuscire a far convivere più giocatori che possiedono qualità è possibile".

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