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Ungheria

Europei, Rossi: “Sto bene in Ungheria. In Italia mi dissero di pagare per lavorare”

Marco Rossi (getty images)

Il Commissario Tecnico dell'Ungheria Marco Rossi racconta un retroscena della sua esperienza in Italia

Redazione ITASportPress

Fino all'84', l'Ungheria ha sognato una clamorosa qualificazione agli ottavi di finale. Poi il pari della Germania ha stoppato la cavalcata dei magiari e ha riportato avanti in classifica i tedeschi, poi qualificati con Francia e Portogallo. Il Commissario Tecnico Marco Rossi è stato la grande rivelazione di questa prima parte di torneo. La sua è una vera e propria favola. Ne ha parlato ai microfoni di Radio Kiss Kiss: "Era un periodo in cui io ero senza squadra, da gennaio 2011 a febbraio 2012, e alcuni intermediari mi offrirono un lavoro, ma solo in cambio di un pagamento. Io non ho mai guadagnato cifre iperboliche, perché nel calcio i soldi non vengono regalati, per cui non potevo permettermi di pagare per fare l'allenatore. Stavo pensando dunque ad un lavoro alternativo, poi c'è stato quel viaggio a Budapest ed è nata quest'avventura. Attualmente mi sento benissimo in Ungheria. Al di là del fatto che alleni la nazionale, che ha per me una valenza del tutto particolare, in questo Paese mi sento del tutto apprezzato come professionista, quasi amato dalla stragrande maggioranza dei tifosi. E questa cosa non l'ho mai riscontrata prima. Qui lavoro con tutto me stesso".

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