"Sarà il mese di Novembre più importante della storia recente del Catania quello che inizia oggi. Il club infatti tra pochi giorni passerà nelle mani di Joe Tacopina, imprenditore italo-americano, che rileverà la società dalla Sigi, attuale azionista di maggioranza, per diventare il nuovo presidente del Catania Calcio. L’avvocato statunitense dovrebbe acquistare con il suo gruppo il 100% delle quote per poi cederne il 20% a una nuova società formata da alcuni soci di Sigi, l’attuale gruppo che detiene la maggioranza. Con “Taco” a Torre del Grifo l’amico Giovanni Gardini, ex “chief football administrator”dell’Inter che ha iniziato con il calcio a Padova (prima segretario generale, poi direttore generale). Alla Lazio, da direttore organizzativo, ha allacciato il rapporto umano e professionale con Roberto Mancini. Rapporto che è continuato e continua tuttora. Poi sono arrivate le esperienze con Treviso e Livorno nelle vesti di direttore generale poi l’Hellas e Inter. Grande esperienza, poco amante della ribalta ma deciso nell’affrontarla quando serve ed è necessario.
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Catania, il piano di Tacopina studiato a tavolino è “mostly”
Le ambizioni dell'avvocato sono molteplici alle pendici dell'Etna mentre la Serie A aspetta il terzo presidente Usa
"Circa cinque i possibili investitori portati da Tacopina e tra questi c’è anche Sean Largotta, fondatore di Crown Group Hospitality operativo nel settore dell’ospitality a Londra, New York e in altre grandi città, che sarebbe molto interessato al centro sportivo di Torre del Grifo. Tacopina sollecitato da Itasportpress si è limitato a confermare tutto esclamando un secco: “Mostly!” Ovvero “Quasi tutto vero”.
"Tacopina dopo Venezia ho avuto la possibilità di prendere due club di Serie A ma il progetto Catania lo ritiene entusiasmante e affascinante. Per certi versi gli somiglia a quello del Bologna visto che anche in quella occasione serviva riportare entusiasmo. Tacopina vuole la Serie A dove ritroverebbe due presidenti a stelle e strisce: Friedkin e Rocco Commisso proprietari di Roma e Fiorentina. Così come i due americani, anche “Taco” vuole trovare quel magico accordo alle pendici dell’Etna che coniughi il cuore e il business. L’imprenditore americano al momento giusto ha saputo superare l’Atlantico con un balzo per tuffarsi in una realtà profondamente diversa da quella Usa. Il suo desiderio è di portare l’Elefante in una dimensione diversa. I presidenti «ricchi scemi», di cui parlava l’ex presidente del Coni, Giulio Onesti, oltre sessant’anni fa, non esistono più, e questo è un bene che i tifosi, col tempo, hanno imparato ad apprezzare. Tacopina ha voglia di andare veloce. Perché il calcio è un gioco, e per questo è bello vincere. Friedkin e Commisso, in fondo, lo hanno capito bene ma anche “Taco” lo sa bene e presto vuole sfidarsi in Serie A.
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