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Milan, Giampaolo: “La fiducia non te la regala nessuno. Ostacolo Fiorentina? Per batterla servirà…”

Giampaolo (Getty Images)

Il tecnico rossonero ha presentato la partita in sala stampa

Redazione ITASportPress

Archiviato il ko di Torino, il Milan si prepara a tornare in campo a San Siro per il posticipo della sesta giornata di Serie A. A Milanello, Mister Giampaolo ha parlato in conferenza stampa per presentare Milan-Fiorentina, la terza gara casalinga stagionale dei rossoneri. Queste tutte le sue dichiarazioni, trasmesse in diretta su AC Milan Official App, Facebook e Milan TV:

IL PRESENTE, MILAN-FIORENTINA

"Le partite sono tutte complicate, devi sempre sudare. In Serie A è così, tutti gli avversari vanno rispettati. È la mentalità a fare la differenza, servirà una squadra offensiva e vogliosa di vincere negli atteggiamenti".

IL PASSATO, TORINO-MILAN

"A Torino abbiamo avuto il torto di non ammazzare la partita, sprecando diverse occasioni: era quella la strada per portare a casa la vittoria. Ad un certo punto non siamo più riusciti a fare filtro, perdendo dei riferimenti e non mettendo la difesa nelle condizioni migliori di lavorare. Per buona parte della gara mi sono divertito, perché la squadra stava giocando e trovando certezze. Ma non abbiamo gestito al meglio alcuni momenti, alla fine è il risultato che conta. Musacchio non ha nessuna colpa sul pareggio di Belotti, abbiamo sbagliato prima. I gol subiti sono stati figli di atteggiamenti collettivi sbagliati".

LA SQUADRA

"Dal mio primo giorno l'obiettivo del Milan è di giocare a calcio, di gestire e controllare la partita, di avere un possesso palla superiore all'avversario. A Torino l'atteggiamento della squadra mi è sembrato molto convinto, poi a volte il dettaglio può farti saltare il banco. Prima di Torino avevamo tirato poco in porta, ma a Torino siamo migliorati molto: abbiamo creato di più, tirato di più, giocato più palloni nella metà campo avversaria. Però siamo stati imprecisi. Dobbiamo avere la capacità di portare più uomini in avanti, dobbiamo coprire meglio il campo e soprattutto fino alla fine, dobbiamo imparare a soffrire. Con equilibrio. La squadra sta bene, ha recuperato, i dati sono positivi".

LA FORMAZIONE

"Cambi rispetto a Torino? Abbiamo valutato le condizioni di ogni singolo calciatore, oggi avremo altre risposte e poi domani deciderò. A me non piace cambiare tanto per cambiare, perché poi perdi i riferimenti collettivi. 4-3-3 o 4-3-1-2 cambia poco, non vince il modulo. La Juve di Allegri ha cambiato spesso modulo e ha sempre vinto. Si prende una strada e si porta avanti. Capisco malumori e critiche, io ho il dovere di lavorare per migliorare la squadra. La squadra la sento mia, anche se in realtà il Milan è dei milioni di tifosi rossoneri nel mondo".

LE PAROLE DI DONNARUMMA E LA FIDUCIA DELLA SOCIETÀ

"Mi hanno fatto piacere le parole di Gigio nei miei confronti, se le ha dette vuol dire che le sente e ci crede. Gigio ha personalità da vendere, ha freddezza e spalle larghe, è un fuoriclasse per l'età che ha. La fiducia non te la regala nessuno: per i media dipende dal risultato, per qualcun altro dall'importanza data a un processo di lavoro. So come pensano le società. L'allenatore deve essere credibile, deve avere idee e progetti. Se il Club ha dimostrato il suo appoggio nei miei confronti vuol dire che ha fatto delle importanti valutazioni sui contenuti".

I SINGOLI

"Piątek, nella posizione in cui gioca, ritrova il suo habitat. Leão ha caratteristiche per giocare come esterno. Hanno le qualità per trovare gli spazi in campo, tra di loro c'è un'intesa come tra altri giocatori. Hernández ha impeto, strapotere fisico, intraprendenza, ma va disciplinato. Non ha giocato prima perché era infortunato, diventerà un grande giocatore. Paquetá ieri si allenato in gruppo, non ha avuto nessun problema muscolare e sta bene. Çalhanoğlu è un giocatore forte, sa cucire il gioco e ha spirito, a Torino mi è piaciuto. I nuovi sono molto disponibili e devono ancora integrarsi al meglio, c'è da lavorare ancora tanto con allenamenti specifici. Chi gioca meno non può essere soddisfatto, ma tutti hanno un comportamento professionalmente corretto".