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Olimpiadi, Nuoto azzurro show: storico argento nella staffetta 4×100 e 100 rana

(Getty Images)

Alle 5.15 italiane quattro frecce tricolori solcano il cielo di Tokyo per un argento misto di storia e leggenda

Redazione ITASportPress

E' d'argento l'alba in Oriente. Alle 5.15 italiane quattro frecce tricolori solcano il cielo di Tokyo per un argento misto di storia e leggenda. La staffetta 4x100 stile libero per la prima volta sale sul podio olimpico, conquistando la seconda medaglia dopo il bronzo della 4x200 stile libero di Massimiliano Rosolino, Filippo, Magnini, Simone Cercato ed Emiliano Brembilla ad Atene 2004. Alessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Manuel Frigo sono protagonisti di una cavalcata pazzesca, che li vede dietro solo ai mostri statunitensi, peraltro campioni uscenti. Il quartetto azzurro scende ancora sotto il recordo italiano (19 centesimi) già stabilito in batteria, con il contributo di Santo Yukio Condorelli (Aurelia Nuoto) al posto di Ceccon, e chiude in 3'10"11. Stati Uniti super in 3'08"97, Australia terza in 3'10"22.

A livello mondiale erano tre le medaglie conquistate con il bronzo a Cali 1975 col presidente Paolo Barelli in seconda frazione e la squadra formata insieme a Roberto Pangaro, Claudio Zei e Marcello Guarducci, l'argento a Melbourne 2007 con Massimiliano Rosolino in prima, Alessandro Calvi, Christian Galenda e Filippo Magnini e il bronzo a Kazan 2015 con Re Magno ad aprire per Michele Santucci, Luca Dotto e Marzo Orsi.

Gli azzurri, bronzo europeo e quarti ai mondiali di Gwangju, restituiscono 11 dei 17 centesimi all'Australia che li aveva lasciati fuori dal podio iridato. Così come in Corea apre Alessandro Miressi. Il primatista italiano si trova vicino allo squalo Caeleb Dressel che spaventa il mondo passando in 22"24 dopo i 50; Mire controlla comunque bene con mezzo secondo di svantaggio (47"26 contro 47"72) e passa il testimone a Thomas Ceccon al quarto posto. Il ventenne veneto tiene alla grande, scala una posizione con un sontuoso 47"45 e accorcia sulla Francia appena dietro al francese Florent Manaudou (47"62). E' la volta di Lorenzo Zazzeri che mette il turbo a fa letteralmente a spallate con l'americano Browen Becker. Il fiorentino è un fulmine e sfreccia in 47"31 riportando i compagni al secondo posto. Manuel Frgio deve certificare la posizione. L'americano Zach Apple piazza una frazione da 46"69; imprendibile, gli altri gli restano ai piedi, compreso Kyle Chalmers che in 46"44 riprende tre posizioni ma non l'azzurro che in 47"63 apre le porte dell'olimpo.

DICHIARAZIONI - "Siamo felicissimi, questa è una squadra grandiosa - sottolinea Miressi, seguito da Antonio Satta, che in batteria aveva nuotato in 47"46, a un centesimo dal suo primato italiano - L'ottima prestazione di Ceccon ci ha fatti risalire. Io ho faticato a prendere le misure di Dressel che è partito fortissimo, ma poi sono rientrato bene. Abbiamo fatto un pezzo di storia. Ho capito che è veramente dura ripetersi la mattina anche in ottica 100 stile libero", conclude il 22enne torinese tesserato per Fiamme Oro e Centro Nuoto Torino.

Poi un grande Thomas Ceccon che rappresenta pienamente la nouvelle vague del nuoto italiano: "Già ieri sapevamo che avevamo buona possibilità di medaglia - spiega il 20enne di Schio seguito di Alberto Burlina per Fiamme Oro e Leosport, esploso con tre medaglie in staffetta ai recenti europei di Budapest - Stavo bene, me lo sentivo; un argento olimpico non è da tutti i giorni. Il doppio impegno non mi è pesato (in precedenza si era qualificato alla finale dei 100 dorso col quarto tempo). Ho fatto il mio miglior tempo da lanciato. Ora ci proverò anche nei 100 dorso dove tutto è possibile".

Emozionato Lorenzo Zazzeri tornato competitivo dopo un biennio difficile. Prima il bronzo continentale e ora un sogno che sembrava irrealizzabile per lui che non c'era due anni fa a Gwangju: "Non ho parole; abbiamo scritto una pagina bellissima dello sport italiano - racconta entusista il fiorentino che compirà 27 anni il 9 agosto - Eravamo convinti prima della gara di poter far bene, ma addirittura un argento mi sembra impossibile. L'ho sempre sognato da bambino, stringere questa medaglia è qualcosa di unico. E' un sogno che diventa realtà", ricorda l'atleta di Esercito e RN Florentia.

Così anche per Frigo: "Non so cosa dire, era impensabile già stare qui, è tutto fantastico. Questa medaglia mi ripaga di tutto. Ho tagliato tutto, anche i baffi per questo podio", chiosa il 24enne di Cittadella, allenato dal tecnico federale Claudio Rossetto, tesserato per Fiamme Oro e Team Veneto, che tante staffette veloci ha visto passare partendo da Filippo Magnini.

BRONZO 100 RANA - Nicolò Martinenghi atteso nel mondo dei grandi da qualche stagione, si scrolla di dosso l'etichetta di eterna promessa ed entra nell'olimpo del nuoto conquistando il bronzo dei 100 rana in 58"33 (27"27). Ventuno anni dopo Sydney 2000, quando Domenico Fioravanti conquistò il primo oro olimpico del nuoto italiano e poi bissò il successo nei 200 con Davide Rummolo di bronzo, la rana azzurra sale di nuovo i gradini del cielo. Ci pensa il leone varesino, anche lui nato in agosto (il primo compirà ventidue anni) come Federica Pellegrini e il suo mito Fabio Scozzoli, alla prima olimpiade e finale. Vince e si conferma sua maestà Sir Adam Peaty, campione uscente e di tutto, nonché primatista mondiale, che tocca in 57"37 davanti all'olandese Arno Kamminga, argento europeo e addirittura tredicesimo agli ultimi mondiali di Gwangju, in 58"00 al tocco. "Ancora non mi rendo conto di cosa sia successo - racconta "Tete", allenato da Marco Pedoja - è una cascata di emozioni; non ci credevo troppo prima della gara, ma ho cercato e voluto da tempo questa medaglia. Ho sognato gli ultimi 15 metri tante volte in allenamento. E' favoloso". Un percorso iniziato Il 12 dicembre 2019, nel corso degli Assoluti invernali disputati a Riccione, dove vinse la finale dei 100 rana toccando in 58"75, primo italiano nella storia ad infrangere il muro dei 59 secondi e pass olimpico conquistato. Poi la delusione con il quinto posto in controprestazione a Budapest, subito lenito dai bronzi nei 50 rana, nella 4x100 mista e mista mixed.  "Sono emozioni forti, un giorno lo capirò, ma ora sto su un'onda altissima e voglio surfarla fino alla fine - continua l'azzurro del CC Aniene - Ieri ho fatto fatica ad addormentarmi. Avevo tanti pensieri. Adesso riesco a comprendere le emozioni che hanno vissuto 21 anni fa Fioravanti e Rummolo. Ringrazio tantissimo anche il mio allenatore Marco Pedoja perché sapevamo entrambi da dove partivamo e qual'era il nostro obiettivo", chiosa Martinenghi che è ancora l'attuale primatista mondiale juniores dei 50 e 100 rana.

 

(Getty Images)
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