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Sibilia a ISP: “Sì a riforme ma non con Federazione commissariata. Ricorso club di D? Non accetto le offese. Sui ripescaggi…”

Sibilia LND (Getty Images)

Il presidente della Lega Nazionale Dilettanti ha concesso una intervista a Itasportpress

Redazione ITASportPress

Il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia nonchè vice di Gravina alla Federcalcio ha recitato un ruolo importante nelle decisioni che ha preso il Consiglio federale lo scorso 8 giugno con l'approvazione dei playoff e playout e nessun blocco di retrocessioni nel massimo campionato in caso di stop entro il 10 luglio dopo la ripartenza del torneo. Una vittoria del sistema calcio, ma potremmo semplicemente dire della Federcalcio, che ha umiliato la Serie A, motore economico di quel sistema che invece puntava al blocco delle retrocessioni e mancata disputa dei playoff.  In attesa di sapere come reagiranno i club alla prossima assemblea di Lega,la sintesi più corretta fatta a caldo è stata quella del presidente delle Lega Nazionale Dilettanti e vice presidente Federale, Sibilia che invece di parlare di vittoria del calcio ha commentato: «Il calcio italiano ha bisogno di una riforma di sistema che non si può più evitare». Già, quelle riforme annunciate e mai avviate negli ultimi anni. Sibilia di questo e di tanto altro ne ha parlato a Itasportpress.it. 

"Presidente, nell’ultimo Consiglio federale si è celebrata la vittoria della Federcalcio e la sconfitta della Lega di A motore economico del sistema. Teme una ripicca dei club su Gravina alle nuove elezioni federali?

""Io non parlerei di vittorie e di sconfitte. Semmai del fatto che abbia prevalso la coesione tra le componenti federali, fermo restando il rispetto dovuto al ruolo della Lega di Serie A. Ora pensiamo a ripartire, poi ci sarà tempo per occuparci delle elezioni".

"Sibilia, il calcio italiano aveva l’opportunità di unirsi in un momento di emergenza ma invece non ha saputo cogliere la palla al balzo. Per costruire il futuro diverso da cosa bisogna ripartire?

""Sicuramente in questo periodo, da più parti, non si è proceduto in modo lineare. A differenza della Lega Nazionale Dilettanti che invece ha sempre tenuto una posizione chiara e coerente. Abbiamo ricevuto delle critiche per questo, ma oggi è sotto gli occhi di tutti quanto la nostra linea fosse corretta"

"Pensa sia arrivato il momento giusto per discutere della riforma dei campionati,progetto forse mai come in questo momento urgente in modo da voltare pagina in poche settimane?

""Al momento è possibile apportare delle modifiche ai format. Della riforma dei campionati si riprenderà a discuterne in Consiglio Federale, dopo che ogni discorso già avviato è stato interrotto a causa del Covid. Di certo questo è il momento migliore per affrontare definitivamente il tema, con una governance che è espressione di un voto e non con una federazione commissariata"

"C’è la possibilità di accorpare serie C e serie D?

""Sono circolate molte idee. Per quanto mi riguarda sono disponibile a discutere di tutte le ipotesi, tranne quelle che possano prevedere un aumento dei livelli nella scala del calcio professionistico".

"Alcuni club retrocessi in Eccellenza hanno diffidato la Lndper far valere le loro ragioni, ritenendo sia mancato il criterio del merito sportivo. Ribadisce la bontà del vostro provvedimento e se secondo lei la vostra decisione potrà reggere l’eventuale vaglio dei tribunali?

""La nostra proposta, che ha trovato riscontro nell’accoglimento da parte del Consiglio Federale, è in linea con le indicazioni del massimo organismo della FIGC. Come ho già detto già volte: chi pensa di aver subito un torto, può fare ricorso. È legittimo pensarla in modo differente, ciò che dispiace non è la prospettiva dei contenziosi, ma le offese".

"Visto che in D potrebbero scomparire tante squadre, si è già pensato al criterio di ripescaggio?

""In Consiglio Direttivo stabiliremo intanto criteri per l’organizzazione delle nuova stagione. Come sempre, a tempo debito, sarà affrontata anche la questione dei ripescaggi".

"Sarebbe d’accordo a introdurre, per ammorbidire il brusco passaggio dal professionismo al dilettantismo, una Serie D “élite” con quattro gironi da 20 squadre?

""Sono sempre stato dell’avviso che serva un’area all’interno della quale far abituare i club al professionismo, con costi più bassi e altre agevolazioni. Purché non sia, come ho già ribadito poc’anzi, un ulteriore gradino da salire per i club che arrivano dai Dilettanti"

"La Serie D è lo specchio del paese, i mecenati o presidenti di club sono artigiani commercianti e piccoli imprenditori. Se saltano loro salta una parte del sistema calcio. Cosa può fare la LND?

"La LND innanzitutto è rimasta fino all’ultimo su tutti i tavoli. Questo ci ha permesso di continuare ad interloquire con le istituzioni e di mantenere acceso un faro sul nostro movimento. Grazie a questo atteggiamento di dialogo costante sono già arrivati diversi aiuti, diretti e indiretti alle società. A breve ufficializzeremo ulteriori forme di sostegno, alcune frutto di un nostro piano economico, altre rese possibili grazie ad interventi pubblici".