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Ilaria D’Amico: “Buffon immaturo e fascista, pensavo fosse amore impossibile…”

La nota giornalista si è confidata a Vanity Fair parlando della sua relazione con il portiere e capitano dell'Italia e della Juventus

Redazione ITASportPress

Dopo la maternità Ilaria D'Amico è pronta a tornare sugli schermi di Sky Sport, dove condurrà "Sky Euro Show". La nota giornalista si è confidata a Vanity Fair, dove ha parlato della relazione con Gianluigi Buffon, portiere e capitano dell'Italia e della Juventus: "Pensavo che una storia d'amore con Buffon fosse impossibile. Subivo lo stereotipo del calciatore. Un po' per preconcetto, un po' perché a volte i calciatori ci mettono del loro. Gigi per me era una commistione indefinita tra il campione di cui conoscevo le gesta e l’immaturo, se non il fascista che una volta, a Parma, aveva indossato una maglietta con la scritta 'Boia chi molla'. Con certi eroi nazionalpopolari capita sempre così. La caz...ta che fai da ragazzo nel tempo assume una dimensione che, soprattutto se sei riservato e non ti racconti, tende a farti rimanere sempre uguale nel corso degli anni. Fu un colpo di fulmine. Prima di quella sera ci eravamo spediti tre sms in 15 anni. Una volta lo avevo ringraziato per essere venuto a dire la sua verità sul famoso goal-non goal di Muntari che aveva negato un probabile scudetto al Milan. Gli chiesi se avesse visto la palla dentro e lui rispose che no, ma che se anche l’avesse vista non sarebbe andato dall’arbitro a dargli una mano. Un putiferio, tutti maestrini: 'Il capitano della Nazionale non può mentire'. Io, invece, gli scrissi: 'L’ipocrisia dominante mi fa orrore', finì lì. La clandestinità della storia è durata pochissimo, neanche tre mesi. Entrambi vivevamo una profonda crisi. Ci siamo incontrati in un momento emotivo simile e ci siamo trovati".