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L'esito

Catania, prima asta fallimentare deserta

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Alle 12 di oggi, termine fissato dal giudice, nessuno ha presentato buste con offerte per l'acquisto del Catania

Redazione ITASportPress

E’ andata deserta l’asta indetta dal tribunale catanese per l'acquisto del Catania Calcio, dichiarato fallito lo scorso mese di dicembre e da allora guidato dai tre curatori fallimentari, i commercialisti dott. Antonio Maria Enrico Giucastro e D’Aniela D’Arrigo, l’avv. Giuseppe Basile. La base d’asta era di un milione di euro (più i debiti sportivi) senza il centro sportivo di Torre del Grifo. La storia del Catania per il momento finisce qui visto che non ci sarà un’altra asta in questo esercizio provvisorio che scadrà il 28 febbraio. Si resta in attesa di sapere cosa deciderà il Tribunale e se ci sarà una nuova asta con prezzo invariato o ribassato. 

TRIBUNALE - Comunicato: "Trattandosi di vicenda particolare di interesse sociale, si comunica che in data odierna l'udienza di vendita in forma telematica del ramo caratteristico calcistico della società Calcio Catania s.p.a. è andata deserta. per mancanza di domande di partecipazione".

L'ESITO AMARO - Oggi l’amara conferma che nessun acquirente ha presentato l’offerta per la costituzione ex novo di una società per ereditare il titolo sportivo del club etneo, dichiarato fallito lo scorso 22 dicembre. Il tribunale etneo aveva indetto l’asta per la cessione del «ramo aziendale calcistico» composto da diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, struttura e organizzazione settore giovanile, immobilizzazioni materiali, indumenti, merce, targhe, coppe, trofei e marchi registrati. Alle ore 16, si sarebbe dovuta tenere l’udienza che avrebbe formalizzato l’inizio di un nuovo ciclo per il Catania, che aveva già perso la matricola dopo più di 75 anni. Il debito sportivo del Calcio Catania, in base alla perizia consegnata dai consulenti tecnici d’ufficio nominati nella procedura fallimentare, si attestava intorno al valore di 2.850.000 euro. 

CAMPIONATO - Dopo il fallimento dello scorso 22 dicembre, il Tribunale aveva concesso l’esercizio provvisorio al club etneo fino al 2 gennaio. Per ottenere un prolungamento, il giudice aveva richiesto alla SIGI, la holding proprietaria del Catania, il pagamento di un debito da circa 600 mila euro. Dopo aver raccolto all’incirca la metà della somma richiesta, è stata concessa una proroga di 48 ore, al termine della quale l’esercizio provvisorio – necessario per mantenere l’affiliazione per la stagione in corso – è stato prolungato fino al 28 febbraio. Ma oggi nessuna offerta dunque il Catania adesso rischia l’esclusione dalla Lega Pro e in questo caso tutti i risultati ottenuti nel girone d’andata e di ritorno verrebbero azzerati. Ci guadagnerebbe ovviamente chi non l’ha battuto il Catania.

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