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L'attesa

Catania, senza la C è danno enorme: il 50% di investitori si defilano perchè la D…

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Dopo che la sezione fallimentare ha concesso più giorni di esercizio provvisorio, si attende la mossa della Sigi

Redazione ITASportPress

Nonostante l’assenza di vento non faccia sventolare alcuni drappi rossazzurri che sono posizionati in città, a spazzare via l’entusiasmo di una tifoseria del Catania delusa, preoccupata per il futuro del club, ci ha pensato la Sigi. Le speranze di non vedere la squadra ripartire dai dilettanti non sono tante. Se la Sigi non verserà per intero i 600 mila euro nelle casse del club, il Tribunale non potrà predisporre la vendita del titolo all'asta e sarà inevitabile la revoca dell'affiliazione alla Figc.

IL DANNO - La gestione della cordata di imprenditori catanesi, iniziata a luglio del 2020, ha portato il club al primo fallimento della storia e il prezzo pagato è ora altissimo anche se con un cambio di proprietà obbligato, che si spera si concretizzi entro fine mese, si potrebbe continuare a giocare tra i professionisti e aprire scenari interessanti per il futuro. Perdere la Serie C sarebbe  un danno enorme visto che la Serie D non è un campionato che attira gli investitori. C’è interesse dall’estero verso il Catania così come dal Nord Italia visto che non ci sono piazze così importanti e con una tradizione calcistica di alto livello come quella etnea allo stato attuale dopo che anche il Cesena è passato agli americani per tre milioni. 

SOLO IN C - Molti investitori sono pronti a partecipare al bando per ridare lustro al Catania e a Catania, una delle città più ricche d’Italia anche se il Covid ha messo in ginocchio il capoluogo etneo. Molti investitori che per scelta non hanno presentato un’offerta per la Salernitana, per il rischio di perdere la caparra del 5%, hanno manifestato la propria volontà di aspettare che esca fuori il bando per il Catania dove è certo che vi parteciperanno. Il Tribunale sta agendo con assoluta oculatezza per consegnare il club nella mani di investitori capaci di rilanciare la società fornendo garanzie patrimoniali. 

Catania

 

GIOVANI ADDIO - Ripartire dalla D sarebbe un dispendio di energie economiche enormi e al danno la beffa di perdere anche i calciatori del settore giovanile e quelli della prima squadra. E poi non è detto che si vinca subito il campionato di Serie D. La Serie C ha dunque un valore importantissimo perchè ripartire dai professionisti anche in termini aziendali è tutta un'altra cosa. Ci sarà una rilevanza mediatica importante perchè calcisticamente il Catania ha molto fascino anche se l'ambiente viene considerato dagli imprenditori del nord non facile, ma quali sono quelli tranquilli quando la passione è forte? Bisogna fare attenzione però visto che attorno al calcio gravitano imprenditori cosiddetti sciacalli o anche falliti che sperano di ottenere il riscatto sociale e la notorietà. Deve essere credibile la proprietà che si caricherà sulle spalle il Catania. Ora l’ultima parola spetterà al Tribunale che potrebbe anche concedere un ulteriore tempo per prorogare l’esercizio provvisorio ma la Sigi deve onorare l’impegno. Se così non fosse le conseguenze per il Catania sarebbero terribili. Si attende con ansia ed è questo uno degli interrogativi al centro delle discussioni dei tifosi che temono il peggio. Ecco perché la tifoseria è avvilita e amareggiata.

TIFOSI - Come recita quel detto popolare: "Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna", forse sarebbe stata una giusta iniziativa un confronto tifoseria-Sigi. Magari i gruppi organizzati del Catania, per fugare ogni dubbio, dopo le sollecitazioni del sindaco della città Salvo Pogliese (“Sigi tempo scaduto, versi quanto serve per il titolo”), avrebbero potuto chiedere un incontro ai soci della Sigi, un confronto con i rappresentanti della società controllante del Catania Calcio per avere chiarimenti su quello che sta succedendo. Così come è stato fatto a Salerno dal Centro Coordinamento Salernitana Club che hanno chiesto un incontro ai trustee alcuni giorni prima della scadenza del 31 dicembre. Bisogna invocare chiarezza per cancellare i tormenti di questi mesi e, nel frattempo, sollecitare anche l’imprenditoria ed i professionisti locali a farsi avanti con un’offerta congrua e garantita anche perché il valore del Catania è enorme.   

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