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Cala il sipario

Catania, Tribunale cessa esercizio provvisorio. Campionato finito

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L’agonia del Catania ha conosciuto la giornata più triste. Scritta oggi la parola fine.

Redazione ITASportPress

Il campionato del Catania si è chiuso alla 34a giornata. E’ arrivato  adesso lo stop da parte del Tribunale etneo che ha interrotto l’esercizio provvisorio, che sarebbe scaduto il 19 aprile. Il Catania dunque viene escluso dal campionato di Lega Pro e la classifica sarà riscritta visto che saranno annullati tutti i suoi risultati con ripercussioni notevoli sulla graduatoria: il Bari è comunque già promosso in B, ma il Catanzaro da secondo diventa quarto e in fondo la Vibonese può riuscire a giocare i playout.

GAME OVER - Sono risultati vani gli sforzi nella notte e anche questa mattina del direttore dell’area sportiva Maurizio Pellegrino che ha cercato in tutti i modi di contattare diversi imprenditori locali nel tentativo disperato di reperire liquidità, circa 45 mila euro, per far giocare il match di domani contro il Latina e alimentare la speranza di finire il campionato con ancora quattro gare da disputare. Il Catania non termina dunque il campionato di Serie C e chiude come peggio non poteva una stagione iniziata in salita e finita nel peggiore dei modi a livello societario. Per il calcio italiano e soprattutto quello siciliano è una giornata tristissima visto che cessa di battere il cuore di una società gloriosa con un recente passato di gol e applausi in Serie A ma che dal 2015 ha imboccato una strada senza via d’uscita. La Lega Pro, la parola “fine” sul Catania l’ha già scritta ieri, oggi è arrivata anche quella del Tribunale. Per i processi c’è tempo, oggi è il momento delle lacrime per la fine ingloriosa che ha fatto l’Elefante.

COMUNICATO TRIBUNALE - Questo il comunicato del Tribunale di Catania: “Si comunica che in data odierna il Tribunale di Catania – sezione fallimentare – ha disposto la cessazione dell’esercizio provvisorio del ramo caratteristico di azienda calcistica della Calcio Catania s.p.a.”. Inutile, dunque, la corsa contro il tempo di stamane con la colletta tra imprenditori cittadini, insufficiente per salvare il finale di stagione.

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NUOVA CLASSIFICA - Bari 71 Avelino 61 Palermo 60 Catanzaro 58 Monopoli 55 Virtus Francavilla 55 Foggia 48 Monterosi 47 Juve Stabia 44 Turris 43 Picerno 43 Latina 41 Campobasso 40 Taranto 37 Messina 36 Potenza 32 Fidelis Andria 29 Paganese 26 Vibonese 21 Catania escluso

FUTURO - Adesso molti tifosi si chiedono cosa succederà dopo.  Difficile ipotizzare che si faccia avanti qualche imprenditore se sarà indetta una nuova asta. Impossibile che qualcuno si accordi col Tribunale per rilevare il club fallito, bisognerà fondarne uno nuovo e chiedere l’affiliazione. A quel punto la Figc valuterà a quale campionato assegnarlo: il vecchio regolamento (art. 52 delle Noif), dopo il polverone della scorsa estate, potrebbe essere cambiato. Più solidi saranno i nuovi proprietari, più alta sarà la categoria (nei dilettanti) dalla quale Catania ripartirà

SINDACO POGLIESE - I politici si sono svegliati tardi. Oggi la nota del sindaco, attualmente sospeso, Salvo Pogliese sulla pagina Facebook:  “Sono stato molto combattuto, vista la mia attuale paradossale condizione, sull’opportunità o meno di intervenire sulle vicende che riguardano il Catania. Non potevo farlo – spiega Pogliese via social – con una procedura ad evidenza pubblica gestita dal Tribunale, per rispetto istituzionale nei confronti di chi aveva la responsabilità di capire, a norma di legge, se ci fosse anche solo una possibilità di salvare il titolo sportivo. Per questo sono rimasto in silenzio, sperando, come ha fatto ogni tifoso; e come tifoso eletto dai Cittadini a rappresentarli ho provato un forte senso di disgusto di fronte alle vicende paradossali delle ultime ore”.

“Disgusto e nausea per l’assoluta mancanza di rispetto nei confronti della storia del Catania, della Città, della sua tifoseria, da parte di personaggi, è evidente, che questa storia non la conoscono e non sanno di quale materia sia fatta. Ho provato, quando potevo, a fare quanto in mio potere per sollecitare eventuali sponsor ad intervenire; ho alzato il telefono e ne ho convinti parecchi, ho messo mano al mio portafoglio, ho fornito tutto il sostegno possibile dell’Amministrazione a Joe Tacopina quando era a un passo dall’acquisire la Società. Averlo fatto fuggire è stato un grave errore e le responsabilità ci sono, sarebbe inutile negarlo”.

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