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Pippo Caffo a ISP: “Prendermi il Catania? Mai dire mai…”

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Il patron della Vibonese ma catanese doc ha parlato ai microfoni di Itasportpress

Redazione ITASportPress

Il Catania ripartirà dai dilettanti dopo una stagione terribile che ha portato persino alla revoca dell'affiliazione alla Figc. Il tribunale e la Federcalcio hanno imposto lo stop dato che l’esercizio provvisorio costava troppo. I giocatori sono stati svincolati e la classifica riscritta. Adesso bisogna ripartire dalle macerie ancora fumanti, ma in città è partito il toto-nomi per chi si presenterà dal sindaco di Catania per ottenere le chiavi del club. Ai microfoni di Itasportpress.it è intervenuto un catanese doc, Pippo Caffo attualmente presidente della Vibonese, imprenditore di successo in tutto il mondo, titolare dell'azienda "Distilleria Caffo" che produce il Vecchio Amaro del Capo, uno dei prodotti più conosciuti e ai vertici del mercato degli alcolici in Italia. Amaro che completa una gamma già molto profonda di liquori e distillati come Petrus Boonekamp e tanti altri ancora, che ben rappresentano l’arte liquoristica italiana.

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Presidente Caffo, il "suo" Catania è stato escluso dal campionato, ma come si dice in questi casi "mors tua vita mea" la Vibonese potrebbe disputare i playout anche se dovesse arrivare ultima. Contento?

Non sono contento per l'esclusione della squadra della mia città, per noi sarà comunque difficile evitare la D diretta.

D'accordo presidente ma l'amaro è stato reso più dolce dal nuovo meccanismo playout e retrocessioni voluto dalla Lega Pro...

L'amaro resta amaro perchè siamo ultimi al massimo è un fernet. Si è aperta una finestra e non una porta ma a Campobasso abbiamo perso male. Troppi errori abbiamo commesso e non sono contento di come ha giocato la mia squadra. Ai playout vedremo cosa succederà ma non vivo di illusioni rischiamo la D subito altro che spareggi.

Molti dicono che il campionato è falsato. Qual è il suo giudizio?

Non credo che il torneo di C non sia regolare. Bisogna rispettare le regole e il Catania non doveva essere scritto al campionato per il peso enorme del debito. Hanno fatto la colletta fra i tifosi, quindi non si doveva andare avanti con l'iscrizione. Per partecipare al campionato di Serie C servono tanti soldi e la prossima stagione ci saranno tanti club che non potranno iscriversi. Io per fare quadrare i conti devo attingere a risorse personali. Ma questo non è possibile farlo per sempre.

Ma torniamo al Catania, probabilmente ripartirà dalla Serie D ma per un progetto vincente serve un imprenditore serio e di qualità come lei

In Serie D il Catania deve rimanerci un solo anno come hanno fatto Bari, Palermo, Parma e Venezia.

Presidente scusi se insistiamo, ma un pensierino sul Catania l'ha fatto?

Io sono impegnato con la Vibonese e non è facile lasciare la squadra.

Ma presidente la storia del club fondato nel 1946 dice che solo patron catanesi sono riusciti a portare in Serie A l'Elefante...

Vediamo, mai dire mai...ci penserò bene.

Sulla vicenda Catania invece che idea si è fatto?

Purtroppo quando si è presentato quell'imprenditore di Roma (signor M ndc.) ho subito capito come sarebbe finita. Lo conosco anche fuori dal campo e sapevo che non era un soggetto affidabile. Sicuramente farà ricorso e non archivierà la trattativa Catania, ma non otterrà niente. Non so se è stato chiamato da qualcuno a offrire, ma a Catania non doveva arrivare. Il Catania ha bisogno di gente seria che ami la maglia.

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