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Catanzaro, tentata combine con l’Avellino nel 2013

Spunta l'ombra dell'illecito sportivo per il Catanzaro

Redazione ITASportPress

Spunta l'ombra dell'illecito sportivo per il Catanzaro. Al presidente Giuseppe Cosentino, arrestato oggi assieme alla figlia Ambra, per un'inchiesta su riciclaggio, viene contestato anche il reato di frode sportiva in relazione ad una partita del Girone B di 1^ Divisione, disputatasi nella stagione 2012/2013. Nello specifico si tratta di Catanzaro-Avellino (terminata 0-1).

Accusati anche di questo reato Armando Ortoli, direttore sportivo, Andrea Russotto, calciatore del Catanzaro, Walter Taccone e Vincenzo De Vito, rispettivamente, all'epoca dei fatti, presidente e direttore sportivo della società calcistica dell' Avellino. Questi ultimi quattro soggetti sono indagati a piede libero.

Stando alle carte dell'inchiesta tutti avrebbero concordato il risultato della partita, svoltasi il cinque maggio del 2013, in un pareggio. Ciò avrebbe permesso al Catanzaro di non andare ai play out per la retrocessione e all'Avellino di raggiungere la promozione alla serie superiore.

I campani però, all'ultimo minuto, non hanno "rispettato" gli accordi poiché il Perugia, avendo vinto, metteva a serio rischio la loro promozione ed è per questo che la compagine calabrese è uscita sconfitta dall'incontro nonostante il calciatore Russotto avesse "deliberatamente - sostengono i magistrati - fallito due chiare occasioni per segnare il gol del vantaggio".