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Il Tar stoppa il Cerignola che torna in D e Serie C resta a 60 squadre

Il Presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha rilasciato una dichiarazione

Redazione ITASportPress

Via libera al Campionato. La Serie C rimane a 60 squadre: con decreto emesso in data odierna il Presidente della Prima Sezione ter del TAR del Lazio sospende i provvedimenti emessi dal Collegio di Garanzia del Coni relativi alla società Cerignola, valutando come prevalente l'interesse al regolare svolgimento del Campionato e della Coppa Italia di Lega Pro che pertanto si disputeranno secondo il calendario già prefissato.

"Il Presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Dopo l’entusiasmante spettacolo degli ultimi play off, la vicenda Cerignola impone, al di là degli esiti giudiziari, di tenere sempre presente la complessità dei fenomeni da governare e la necessità di non perdere mai di vista le stelle polari della trasparenza e della legalità. Per sgombrare il campo da ogni equivoco è necessario preliminarmente dire che l’Audace Cerignola è una società sana e seria, che si è comportata come tale anche nella realizzazione delle proprie infrastrutture. La questione che si è aperta è la seguente. Da un lato, tutta la materia dei ripescaggi e delle riammissioni richiede termini certi e regole inderogabili volte ad evitare che vi possano essere comportamenti arbitrari. Dall’altro, le decisioni del Giudice sportivo hanno evidenziato, nella normativa relativa alle certificazioni dei manti in sintetico, profili di ambiguità e di scarsa trasparenza.

"Si aggiunga che l’attuale disciplina delle certificazioni dei manti in sintetico suscita notevoli perplessità in ordine ad una effettiva apertura del mercato in conformità alle costanti indicazioni dell’Antitrust, ai costi che debbono sopportare le società ed alla estrema discrezionalità che caratterizza il sistema delle autorizzazioni provvisorie. Si comprende, allora, l’urgenza di una regolamentazione di questo tema che dia certezza e trasparenza, eliminando le zone grigie e la discrezionalità. Ed è questo, appunto, il segnale che occorre cogliere e che viene dalla vicenda Cerignola. Anche in quest’ambito, dunque, devono trovare al più presto piena realizzazione quei principi di legalità e di trasparenza, ai quali si è ispirata la Federazione, con la fattiva collaborazione della LEGA PRO, nella precisa volontà di dare al calcio un sistema normativo e di licenze nazionali idoneo ad escludere qualsiasi arbitrarietà”.