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Esclusiva

Tre domande a…Pino Rigoli

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Il tecnico siciciliano ha parlato ai microfoni di Itasportpress

Redazione ITASportPress

Tra gli allenatori di Serie C in attività, Pino Regoli è quello vanta il maggior numero di panchine in terza serie: ben 5. Il tecnico siciliano ha allenato di seguito: Juve Stabia, Akragas, Catania, Sicula Leonzio e Rende. Rigoli ai microfoni di Itasportpress.it ha risposto a tre domande sul campionato di Serie C.

Chi sono le favorite dei tre gironi per la promozione diretta?

In quello Nord facile prevedere che vada in B il Sudtirol che adotta un modello assai simile al Bayern Monaco. Nel Girone B sarà lotta fino alla fine tra la Reggiana e il Modena che hanno fatto il vuoto e la terza sta a -11 che è il Cesena. Nel girone meridionale il Bari pur giocando compassato e non esprimendo un calcio propositivo e aggressivo, alla fine vincerà il torneo perchè non ha avversari capaci di metterlo in difficoltà. Solo il Catanzaro con il neo arrivato Iemmello potrebbe provarci ma la vedo assai complicata questa scalata al primo posto.

La Serie C sembra di livello molto basso rispetto al passato, perchè secondo lei manca la qualità e la competitività?

Il problema parte dalla base. Non ci sono più investimenti sia nelle scuole calcio che nei dilettanti. Mancano gli allenatori bravi e la D non è più un valido serbatoio per la terza serie. Inoltre se il livello è così basso negli ultimi anni, dipende anche dalla mancanza di organizzazione di moltissimi club che non hanno gli strumenti idonei neppure per valutare valori e parametri dei calciatori. Ai club interessano solo i risultati e i minutaggi giovani per fare soldi.

Ci sono calciatori in evidenza in C capaci di poter giocare la prossima stagione in Serie A?

Non ne ho visti di bravi in giro per il doppio salto. L'unico elemento nuovo è Luca Moro ma prima di tracciare un identikit definitivo serve che possa consacrarsi in B facendo due stagioni da 12/15 gol. Il ragazzo del Catania però promette bene visto che sa muoversi su tutto il fronte di attacco, si sacrifica e gioca per la squadra senza risparmiarsi mai. Poi attacca bene la profondità ed è anche bravo a calciare i rigori. Probabilmente a Catania ha trovato l'ambiente ideale visto che non è mai messo in discussione dall'allenatore e per un giovane attaccante sapere di avere la piena fiducia del mister lo aiuta molto a livello psicologico.

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